Panel 27 - Copy, transform, combine: gli archivi digitali e il loro uso partecipato
Mostra/ Apri
Data
2022Autore
Pezzica, Lorenzo
Iervese, Vittorio
Salvatori, Enrica
Scanagatta, Manfredi
Metadata
Mostra tutti i dati dell'itemAbstract
La digitalizzazione in ambito storico e archivistico pone diverse sfide relative all’utilizzo
e alla circolazione dei materiali e delle fonti. Digitalizzare non coincide soltanto con un
processo di dematerializzazione ma anche e soprattutto con una ‘ri-materializzazione’ e una
sovrascrittura di dati. Pertanto, occuparsi della digitalizzazione in ambito storico implica
affrontare i temi e i processi di 1) rimediazione e di 2) metadatazione. Questo panel si
occuperà di affrontare questi due processi alla luce di alcune buone pratiche contemporanee.
Ciò su cui vorremmo portare l’attenzione sono le possibilità che entrambi i processi offrono
non solo al fine della conservazione delle fonti ma anche per la loro fruizione.
La ri-mediazione, che vede i medium digitali divenire portali di accesso e strumenti di
fruizione di fonti originariamente fruibili attraverso medium differenti – un brano musicale,
un video o un documento cartaceo, se ontologicamente composti di bit possono essere
fruiti tutti attraverso lo stesso strumento – ci porta a ragionare sulla possibilità di utilizzare
le fonti ri-mediate in modi assolutamente innovativi e neanche immaginabili in ambito
materico. La “Remix Culture”, intesa come una forma di produzione di contenuti che si
basa sul riutilizzo di immagini, suoni e video già esistenti, se applicata a fonti archiviate
offre lo spazio per sviluppare un’interessante critica all’idea di archivio, che diviene luogo
deputato non solo alla conservazione o alla consultazione, ma anche al riuso delle fonti.
Contemporaneamente i processi di metadatazione descrittiva, grazie a sistemi di gestione
degli archivi digitali che strutturano una relazione informazionale tra la produzione, la
conservazione e la disseminazione delle fonti, costruendo un dialogo con la comunità di
riferimento, divengono luoghi semanticamente accessibili anche per chi non ha competenze
di ricerca.