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dc.date.accessioned2025-07-04T10:50:53Z
dc.date.available2025-07-04T10:50:53Z
dc.descriptionM. L. Chirico, “AIPH 3 – Le Peregrinationes Academicae in Campania tra Sei e Ottocento”; “Jean-Jacques Bouchard a Capua (1632)” (S. Cannavale); “Le vicende dei papiri ercolanesi attraverso i resoconti dei viaggiatori settecenteschi” (G. Del Mastro); “Il viaggio di N. Heinsius a Napoli (aprile-luglio 1647)” (G. Celato); “Theodor Mommsen e la Campania” (C. Pepe) in Invito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public History, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Santa Maria Capua Vetere e Caserta, 24-28 giugno 2019, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2020, pp. 20-23it_IT
dc.description.abstractLa pratica della peregrinatio academica ha rappresentato un aspetto rilevante della cultura europea a partire dalla prima età moderna. Com’è noto, tra il XVII e il XVIII secolo, l’Italia, e in particolare il Mezzogiorno, divenne tappa obbligata del Grand Tour, compiuto da giovani aristocratici ed esponenti della borghesia straniera più facoltosa, che in un numero considerevole di casi sfociò nella redazione di diari di viaggio dedicati alla celebrazione del ricco patrimonio culturale italiano. Il desiderio di ammirare le rovine dell’età antica, di consultare le fonti e i documenti manoscritti sugli autori della letteratura classica, di frequentare le maggiori biblioteche ed accademie, animava le visite ai principali centri e ai luoghi più rappresentativi della tradizione classica italiani. Il viaggio, inoltre, era il più efficace sistema per garantire ed intensificare lo scambio di informazioni e conoscenze tra gli appartenenti alla cosiddetta Respublica literaria. Ancora nel XIX secolo, la realizzazione di imprese scientifiche aventi ad oggetto l’Antichità greca e romana ispirò gli itinera di studiosi d’Oltralpe. Decisivo ai fini della scoperta e nella corretta interpretazione dei vestigia antiquitatis di un paese o di una città fu, per costoro, il sostegno offerto da eruditi ed antiquari locali con cui poté instaurarsi – come testimoniato dai diari, ma anche da memorie e scambi epistolari – una proficua collaborazione. Obiettivo del panel sarà indagare le descrizioni e le ricerche che viaggiatori e studiosi stranieri, in collaborazione con studiosi locali, hanno prodotto sulle antichità campane, isolando alcuni momenti e figure di un arco cronologico che va dal Seicento all’Ottocento. Approfondire la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale antico della Campania attraverso le testimonianze fornite da figure note anche ad un ampio pubblico ed esaminare al contempo il contributo meno noto fornito dalla ricerca antiquaria locale consentirà di conciliare gli obiettivi di un’indagine storica e storiografica specialistica con quelli propri della Public History.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalInvito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.identifier.citationMaria Luisa Chirico, “AIPH 3 – Le Peregrinationes Academicae in Campania tra Sei e Ottocento” in Invito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public History, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Santa Maria Capua Vetere e Caserta, 24-28 giugno 2019, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2020, pp. 20-23it_IT
dc.titleAIPH 3 – Le Peregrinationes Academicae in Campania tra Sei e Ottocentoit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorChirico, Maria Luisa
dc.contributor.authorCannavale, Serena
dc.contributor.authorDel Mastro, Gianluca
dc.contributor.authorCelato, Gennaro
dc.contributor.authorPepe, Cristina
dc.date.issued2020
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/9076it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8459
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 20-23it_IT
dc.identifier.isbn9788894410808it_IT
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