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dc.date.accessioned2025-07-04T11:04:58Z
dc.date.available2025-07-04T11:04:58Z
dc.descriptionS. Oliviero, “AIPH 1 – Breaking the classroom walls: una esplorazione della dimensione partecipativa e laboratoriale della didattica della storia”; “Una fabbrica, una città: esperienze di didattica del territorio e con la comunità” (M. R. Di Santo); “L’Archeologia sperimentale come pratica didattica innovativa e attività di public history” (L. Landi); “I giochi di una volta fra tradizione e innovazione” (A. Di Pietro); “Tra pubblici e museo: ruolo e potenzialità dell’educazione museale” (M. Di Rosa, A. Ricciardi) in Invito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public History, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Santa Maria Capua Vetere e Caserta, 24-28 giugno 2019, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2020, pp. 13-17it_IT
dc.description.abstractLa storia della scuola ci mostra un lungo e progressivo cambiamento dei luoghi della formazione, che diventano sempre più specializzati e attrezzati. L’aula si struttura con un mobilio pensato per la didattica; sulle sue pareti vengono appese carte geografiche e cartelloni studiati appositamente per le varie fasce d’età; il vestiario dei bambini si trasforma in una divisa. L’elenco di questi elementi della cultura materiale della scuola potrebbe continuare a lungo: ciò che è importante sottolineare è che il luogo per eccellenza della didattica è stato percepito, soprattutto sul finire del Novecento, sempre più in contrasto con importanti finalità dell’insegnamento. I contributi di questo panel mostreranno delle tipologie di insegnamento della storia che rompono le mura dell’aula e mettono in contatto la classe con il territorio. L’incrocio tra didattica e public history appare molto interessante soprattutto perché consente almeno due importanti risultati. Il primo consiste nell’oltrepassare i limiti della didattica tradizionale e autoreferenziale, connettendo il mondo della scuola al contesto sociale e territoriale, attraverso un percorso virtuoso di rapporti, collaborazioni, scambi culturali. Il secondo è dato dalla possibilità di mostrare con grande evidenza l’utilità dei saperi storici che vengono, per così dire, messi alla prova nel contatto tra pubblici diversi, da quello scolastico a quello degli appassionati, coinvolgendo pure i pubblici casuali o semplicemente curiosi. La dimensione partecipativa e laboriatoriale consente quindi uno spazio formativo diverso dall’aula (e ne oltrepassa le limitazioni), ma al tempo stesso diverso anche da quello tradizionalmente offerto da convegni, seminari e iniziative simili. Due esponenti del Movimento di Cooperazione Educativa, Maria Rosaria Di Santo e Lando Landi, presenteranno due interessanti esperienze; la prima che intreccia storia orale e memorie di comunità e la seconda dedicata a attività di living history del periodo preistorico. Anche l’attività di Antonio Di Pietro (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva), rientra in questa tipologia formativa, centrata sul far pratica (ma anche riflessione) dei giochi di una volta. Infine Marianna Di Rosa e Anna Ricciardi mostreranno le potenzialità dell’educazione museale e il suo significato per la crescita culturale complessiva di una comunità.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalInvito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.identifier.citationStefano Oliviero, “AIPH 1 – Breaking the classroom walls: una esplorazione della dimensione partecipativa e laboratoriale della didattica della storia” in Invito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public History, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Santa Maria Capua Vetere e Caserta, 24-28 giugno 2019, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2020, pp. 13-17it_IT
dc.titleAIPH 1 – Breaking the classroom walls: una esplorazione della dimensione partecipativa e laboratoriale della didattica della storiait_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorOliviero, Stefano
dc.contributor.authorDi Santo, Maria Rosaria
dc.contributor.authorLandi, Lando
dc.contributor.authorDi Pietro, Antonio
dc.contributor.authorDi Rosa, Marianna
dc.contributor.authorRicciardi, Anna
dc.date.issued2020
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/9076it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8462
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 13-17it_IT
dc.identifier.isbn9788894410808it_IT
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