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AIPH 29 – #traccedise: una Startup sulla singolarità femminile tra Vecchio e Nuovo Mondo. Dalla Public History all’imprenditoria sociale giovanile
dc.date.accessioned | 2025-07-10T12:40:18Z | |
dc.date.available | 2025-07-10T12:40:18Z | |
dc.description | G. Iurlano, “AIPH 29 – #traccedise: una Startup sulla singolarità femminile tra Vecchio e Nuovo Mondo. Dalla Public History all’imprenditoria sociale giovanile”; “Maria d’Enghien, una regina di periferia” (S. Arcuti); “Anne Hutchinson, Victoria Woodhull, Emma Goldman: tre donne ribelli del Nuovo Mondo” (G. Iurlano); “Anna Antonacci e Clementina Fumarola De Pietro: due filantrope salentine” (G. Bino); “#sirenesalentine: una App per un viaggio con tre sirene e tre donne fuori dal tempo” (D. De Blasi); “App e Startup: la narrazione attraverso il digitale” (D. Manni) in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 147-152 | it_IT |
dc.description.abstract | Che cosa accomuna donne così lontane tra loro nel tempo e nello spazio? Sicuramente, il fatto che alcune di loro abbiano voluto “lasciar traccia di sé” in ambito politico, religioso, amministrativo, culturale o sociale in contesti difficili, in cui le donne non avevano voce alcuna o, comunque, lì dove essa era talmente fievole da non poter essere ascoltata. Dal centro alla periferia, dalla storia locale a quella nazionale e globale, dal Vecchio al Nuovo Mondo, alcune donne hanno combattuto con decisione questa tendenza ed hanno “alzato la voce”. Alcune sono riuscite a lasciare un segno; altre sono state, invece, perseguite per averlo fatto e la loro storia è stata obliata o addirittura cancellata per moltissimo tempo. Lo scopo di questo panel è quello di riprendere il fil rouge che le ha unite, di ricostruire un percorso ideale tra donne cronologicamente e geograficamente lontane per focalizzare il tema dell’impegno femminile in contesti storici e socio-culturali sicuramente poco recettivi, trasformando quelle singole e singolari esperienze in un significativo percorso di conoscenza e di formazione, attraverso l’uso dell’innovazione digitale, che consenta di ricostruire i luoghi, i documenti, la storia. Gli obiettivi generali del progetto rientrano a pieno titolo nella Digital History, secondo le modalità della digital storytelling, elaborate dal Center for Digital Storytelling di Berkeley: 1) il punto di vista è quello di sei donne (la “regina di periferia” Maria d’Enghien; l’antinomiana Anne Hutchinson; la giornalista broker e candidata alle presidenziali americane Victoria Claflin Woodhull; l’anarchica Emma Goldman; la filantropa Clementina Fumarola De Pietro; la non vedente Anna Antonacci), la cui storia viene ricostruita attraverso una serie di fonti dell’epoca in cui sono vissute; 2) la narrazione mette in evidenza il loro impegno in ambiti diversi e superando ostacoli inimmaginabili, 3) in un percorso emozionante ed attrattivo; 4) il racconto sarà supportato dalle loro voci, oltre che da immagini dei luoghi e da musiche di sottofondo proprie del loro periodo storico; 5) queste ultime costituiranno una colonna sonora che permetterà di cogliere le sfumature del racconto, secondo 6) un equilibrio narrativo e 8) un significativo ritmo cadenzato. | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.rights | CC BY-ND 4.0 | it_IT |
dc.relation.ispartofjournal | Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History. Pisa, 11-15 giugno 2018 | it_IT |
dc.identifier.citation | Giuliana Iurlano, “AIPH 29 – #traccedise: una Startup sulla singolarità femminile tra Vecchio e Nuovo Mondo. Dalla Public History all’imprenditoria sociale giovanile” in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 147-152 | it_IT |
dc.title | AIPH 29 – #traccedise: una Startup sulla singolarità femminile tra Vecchio e Nuovo Mondo. Dalla Public History all’imprenditoria sociale giovanile | it_IT |
dc.source | UniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneo | it_IT |
dc.contributor.author | Iurlano, Giuliana | |
dc.contributor.author | Arcuti, Silvana | |
dc.contributor.author | Bino, Giovanna | |
dc.contributor.author | De Blasi, Deborah | |
dc.contributor.author | Manni, Daniele | |
dc.date.issued | 2019 | |
dc.identifier.uri | https://aiph.hypotheses.org/7389 | it_IT |
dc.identifier.uri | http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8551 | |
dc.publisher | AIPH - Associazione Italiana di Public History | it_IT |
dc.type | Other | it_IT |
dc.format.extent | P. 147-152 | it_IT |
dc.identifier.isbn | 978889441081 | it_IT |
dc.subject | Metodi | it_IT |
dc.subject | Digital Public History | it_IT |
dc.subject | Mobile App dedicate alla storia | it_IT |