Un calvario infinito: una ipotesi di lavoro sul rischio penale dell'immigrato tra pericolosità sociale e società pericolosa
Abstract
Nel codice penale i presupposti per l’applicazione e la proroga (potenzialmente illimitata)
della esecuzione di misure di sicurezza personali sono definiti anche in riferimento alle
«condizioni di vita individuale, familiare e sociale». Chiunque non abbia un contesto sociale di riferimento e abbia commesso «un fatto preveduto dalla legge come reato» (non necessariamente grave) rischia dunque di ritrovarsi internato in un istituto per l’esecuzione di
misure di sicurezza per un tempo potenzialmente illimitato: anche per questa ragione le
presenze di immigrati negli istituti per l’esecuzione di misure di sicurezza sono sempre più
numerose. Una riforma, già tentata con la legge n.103/2017, appare sempre più urgente. In the Criminal Code, the conditions for the application and (potentially unlimited) extension of the execution of personal security measures are also defined with reference to the
“conditions of individual, family and social life”. Anyone who does not have a social context of reference and has committed “a fact foreseen by the law as a crime” (not necessarily
serious) therefore risks confinement in a hospital facility for the execution of security
measures (REMS) for a potentially unlimited period of time. This is also why the presence
of immigrants in institutions for the implementation of security measures is increasing. Reform, already attempted with Law 103/2017, now appears increasingly urgent.
URI
https://www.mediterraneanknowledge.org/publications/index.php/wps/article/view/201http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8657