Panel 24C – Rievocare il passato, è rispetto per la storia o semplice spettacolo?
Date
2025Author
Rinaldi, Federica
Fezzi, Luca
Battaglia, Dario
Buccolini, Andrea
Seritjol, Magí
Metadata
Show full item recordAbstract
Il tema generale della sessione vuole rispondere ad alcune domande che negli ultimi
tempi hanno occupato gli spazi della stampa, dell’opinione pubblica, della comunicazione
e promozione di musei e parchi archeologici, e non da ultimo delle modalità di
divulgazione della memoria e del nostro passato storico.
Le domande riguardano da vicino il tema della rievocazione storica quale linguaggio
riconosciuto per la partecipazione della comunità al racconto della Storia, oltre che come
forma di archeologia sperimentale e arte pubblica.
Le recenti decisioni dell’Istituto autonomo del Ministero della cultura Parco archeologico
del Colosseo di realizzare rievocazioni del mondo dei gladiatori all’esterno e all’interno
dell’Anfiteatro Flavio, unita alla firma di un accordo di collaborazione per la divulgazione
scientifica della gladiatura e alla recente L. n. 152/2024 contenente Disposizioni in materia di
manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l'adozione di norme per la salvaguardia del
patrimonio culturale immateriale hanno contribuito a rimettere al centro del dibattito
l’opportunità (o meno) che il Colosseo, icona del mondo antico con i suoi duemila anni di
storia, un terzo dei quali destinati agli spettacoli sull’arena, abbia bisogno della rievocazione
storica o che al contrario sia la rivocazione storica ad aver bisogno del Colosseo.
Attorno a questa domanda ruotano gli interventi dei partecipanti, storici di chiara fama
universitaria, rievocatori che hanno costruito la rievocazione come una forma di
archeologia sperimentale, manager di festival internazionali di successo e ovviamente gli
archeologi del Ministero della cultura.
Per rispondere al dibattito saranno indagati il perché, il come e il quando fare una
rievocazione storica di qualità e quali risultati culturali e anche economici essa può portare
all’interno di una comunità d’eredità. The general theme of the session aims to answer a number of questions that have
recently occupied the spaces of the press, public opinion, communication and promotion
of museums and archaeological parks, and not least the ways of disseminating memory
and our historical past. The questions closely concern the topic of historical re-enactment as a recognised
language for community participation in the telling of history, as well as a form of
experimental archaeology and public art.
The recent decisions of the Institute of the Ministry of Culture – Parco archeologico del
Colosseo to carry out re-enactments of the gladiators outside and inside the Flavian
Amphitheatre, together with the signing of a collaboration agreement for the scientific
dissemination of gladiature and the recent L. no. 152/2024 containing Dispositions on
historical re-enactment events and delegation to the Government for the adoption of norms for the safeguard
of the intangible cultural heritage, have contributed to put back at the centre of the debate the
opportunity (or not) that the Colosseum, icon of the ancient world with its two thousand
years of history, one third of which dedicated to arena shows, needs historical reenactment or, on the contrary, it is historical re-enactment that needs the Colosseum.
Around this question will revolve the interventions of the speackers, such as university
historians, re-enactors who have constructed re-enactment as a form of experimental
archaeology, managers of successful international festivals, and of course the
archaeological officials of the Ministry of Culture.
The debate will investigate why, how and when to do quality historical re-enactment and
what cultural and also economic results it can bring within a heritage community.