Employer branding e talento come leve di innovazione e differenziazione competitiva
Abstract
Le organizzazioni si trovano oggi ad affrontare una pressione competitiva crescente la cui
articolazione ha influenzato e modificato le dinamiche di funzionamento ‘tradizionale’ dei
rapporti di mercato rendendo necessario un ripensamento delle strategie implementate da
parte di tutti gli attori coinvolti.
In uno scenario quale quello descritto diviene fondamentale per l’organizzazione
individuare gli interventi necessari da porre in essere per differenziare il proprio
comportamento da quello dei competitor al fine di ‘guadagnare’ una condizione di isolamento
competitivo tale da assicurarsi la sopravvivenza.
A tal proposito, il quesito chiave è il seguente:
Che cosa fare per differenziarsi dalla concorrenza?
Si tratta di un tema la cui discussione ha visto coinvolti eminenti studiosi, ricercatori e
operatori impegnati a formalizzare metodologie e approcci che, basandosi sul concetto di
innovazione, propongono di intervenire su alcune piuttosto che su altre leve essenzialmente
per migliorare l’efficienza complessiva dei processi.
In particolare, nel corso degli anni gli studi sull’innovazione, come vedremo, hanno
proposto di focalizzare l’attenzione talvolta sul prodotto, talvolta sul processo fino ad arrivare
più recentemente a parlare di “innovazione di servizio".
In termini generali, il ‘filo conduttore’ che ha caratterizzato i vari contributi è stato quello
della tecnologia, quale elemento ritenuto cruciale, in grado di generare, se opportunamente
sfruttato, l’upgrade necessario a garantire l’auspicata competitività dell’impresa.
Pur riconoscendo la rilevanza della componente tecnologica quale driver di sviluppo in
grado di favorire la realizzazione di una efficace strategia competitiva, capace di supportare
tanto un orientamento al vantaggio di costo quanto un orientamento alla differenziazione,
appare interessante riflettere più in profondità sui vantaggi generabili dall’utilizzo delle
tecnologie e su come questi ultimi siano in grado di impattare sugli equilibri competitivi nel
medio‐lungo termine. In proposito, appare evidente che la leva tecnologica è alla base di
un’innovazione che, tranne nei casi di protezione, può avere un impatto in termini di
differenziazione solo di breve durata, nella misura in cui risulti agevolmente imitabile dai
concorrenti. Diviene quindi necessario capire se:
Quali leve alternative a quella tecnologica possono essere adottate per sviluppare
un’innovazione che generi un effetto di differenziazione competitiva?
Per rispondere a questa domanda, nella prospettiva che si è deciso di adottare, è utile
esplorare il potenziale delle risorse umane legate all’azienda nelle diverse forme e
riconducibili alla generica categoria dei dipendenti come portatori di risorse di conoscenza
fondamentali per lo sviluppo e l'innovazione nell'impresa...[a cura dell'autore]