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dc.contributor.authorTanga, Fabio-
dc.date.accessioned2011-11-02T12:53:37Z-
dc.date.available2011-11-02T12:53:37Z-
dc.date.issued2011-04-11-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/159-
dc.description2009 - 2010en_US
dc.description.abstractDopo aver recensito, analizzato sotto vari aspetti e collazionato tutti i testimoni del Mulierum Virtutes di Plutarco, si è stabilito un testo critico dell’opera provvisto di apparato e note filologiche e di traduzione italiana corredata di note esegetiche a carattere stilistico, filosofico e letterario. Il vaglio codicologico ha consentito di indagare i passaggi di proprietà e gli spostamenti subìti da alcuni codici nel corso dei secoli ma non di costituire uno stemma codicum, a causa della diffusa contaminazione tra manoscritti. Tuttavia sono state individuate alcune lezioni interessanti di codici in precedenza trascurati, mentre lo studio e l’analisi contestuale dell’intera tradizione a stampa dell’ opuscolo ha consentito di correggere od integrare sviste ed omissioni di recenti editori moderni per costituire un apparato positivo che, nel rispetto dell’usus scribendi plutarcheo, lascia spazio all’anomalia linguistica senza indulgere all’interventismo congetturale e valorizzando le intuizioni ed annotazioni di umanisti quali Alamanno Rinuccini e Francesco Filelfo. La resa italiana, fondata anche su un sistematico confronto con le altre versioni latine, italiane ed europee dell’opuscolo che si sono susseguite fin dall'epoca umanistico-rinascimentale, aderisce al testo plutarcheo interpretando senza elusioni o distorsioni le sezioni più controverse. Lo studio del Mulierum Virtutes ha portato ad ipotizzare una differente titolazione dell’opuscolo suffragata da contestuali riferimenti tardoantichi, all’individuazione di una mancata o parziale revisione strutturale dell’opera, al riconoscimento di vezzi stilistici connotati da eleganza di ductus e da scelte lessicali omogenee. Sono emerse figure femminili dotate di eccellenti qualità sul versante fisico, politico e militare, il cui carattere di frequente e talora sovrumana ordinarietà mette in crisi l’idea di una generica ed assoluta supremazia del sesso maschile. Il proemio dell’opuscolo ha ricevuto un commento, tra l’altro, sensibile ai rimandi filosofici, ai residui dialogici, agli schematismi esemplificativi, alla ricontestualizzazione moralistica delle sententiae, alla complementarità con i Coniugalia Praecepta, ai problemi di suddivisione, ai motivi presenti nell’inedita opera di commento ad opera di Lucantonio Ridolfi e al contestuale richiamo alle Vite Parallele. La fortuna del Mulierum Virtutes mostra un’opera divenuta archetipo del genere catalogico di argomento femminile nell’ambito della letteratura europea e quale modello, fondo di erudizione o oggetto di emulazione a partire dal retore macedone Polieno, dal Tractatus de Mulieribus, dalle traduzioni di Diego Gracián de Aldrete e Luis Vives, dalla ritraduzione di Lascaris fino a giungere a Giovanni Boccaccio, Torquato Tasso, Giovanbattista Vico e ai più recenti scrittori, storiografi e tragediografi. [a cura dell'autore]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.subjectPlutarcoen_US
dc.subjectPlutarchusen_US
dc.titleEdizione critica, traduzione e commento del Mulierum Virtutes di Plutarcoen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurL-FIL-LET/02 LINGUA E LETTERATURA GRECAen_US
dc.contributor.coordinatoreEsposito, Paoloen_US
dc.description.cicloIX. n.s.en_US
dc.contributor.tutorVolpe, Paolaen_US
dc.contributor.cotutorPérez Jiménez, Aurelioen_US
dc.identifier.DipartimentoStudi Umanisticien_US
È visualizzato nelle collezioni:Filologia classica

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