Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/5114
Record completo di tutti i metadati
Campo DCValoreLingua
dc.contributor.authorTurra, Giovanni
dc.date.accessioned2021-03-23T10:46:58Z
dc.date.available2021-03-23T10:46:58Z
dc.date.issued2018
dc.identifier.citationTurra, Giovanni. “Renato Poggioli collaboratore di ≪Omnibus≫: saggi, recensioni, ricordi.” Sinestesie, XVI(2018): 331-356it_IT
dc.identifier.issn1721-3509it_IT
dc.identifier.urihttps://www.sinestesierivistadistudi.it/nel-quadro-del-novecento/it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5114
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-3269-
dc.description.abstractAlla fine degli anni Trenta, Renato Poggioli è uno dei protagonisti indiscussi della stagione culturale del nostro paese. Aspirando a una letteratura che non solo fosse consapevole del valore della tecnica ma avesse anche una profonda dimensione morale, aggiorna la lezione della «Ronda» e si adopera più di altri nel tentativo di coniugare la cura per lo stile con l’intensità del contenuto. Liberatosi via via di certe secchezze e aridità presenti nel linguaggio specialistico dei suoi esordi, viene meglio definendo la misura e il passo della sua prosa – peraltro già riconoscibili nel coro delle voci della nuova critica italiana – durante la collaborazione con «Omnibus», il settimanale di attualità politica e letteraria fondato da Leo Longanesi nel ’37 e chiuso dalla censura fascista due anni dopo. Occuparsi del collaboratore di Longanesi acconsente senza dubbio a una migliore messa a fuoco dello stato delle lettere italiane del tempo: slavista d’eccezione e critico militante, Poggioli fu in prima linea sul fronte della creazione letteraria e diede un contributo rilevante all’edificazione di una più moderna letteratura nazionale.it_IT
dc.description.abstractAt the end the Thirties, Renato Poggioli (1907-1963) is one of the undisputed protagonists of the cultaral season of Italy. Aspiring to a literature that was not only aware of the value of tecnique but also had a profound moral dimension, he updated the lesson of the “Ronda” and is more committed thanothers in trying to combine the care for style with the intensity of the content. Having freed himself of certain dryness and aridity present in the specialized language of his beginnings, Poggioli is better defining the measure of his prose – already recognizable in the voices of the new Italian criticism – during the collaboration with “Omnibus”, the weekly political and literary magazine founded by Leo Longanesi in ’37 and closed by fascist censorship two years alfet. Taking care of the young collaborator of Longanesi undoubtedly allows to better focus on the status Italian literature of the time. As an exxceptional slavist and militant critic, Poggioli was at the forefront of literary creation and made a significant contribution to the construction of a more national literature.it_IT
dc.format.extentP. 331-356it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherAvellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesieit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.subjectRenato Poggioliit_IT
dc.subjectSlavista d’eccezioneit_IT
dc.subjectCritico militanteit_IT
dc.subjectSlavist criticit_IT
dc.subjectMilitant criticit_IT
dc.titleRenato Poggioli collaboratore di ≪Omnibus≫: saggi, recensioni, ricordiit_IT
dc.typeArticleit_IT
È visualizzato nelle collezioni:Sinestesie. 2018. XVI. Nel quadro del Novecento: strategie espressive dall’Ottocento al Duemila. Generi e linguaggi

File in questo documento:
File Descrizione DimensioniFormato 
Sinestesie XVI-2018_Turra.pdfSinestesie, XVI(2018): 331-356413,33 kBAdobe PDFVisualizza/apri


Tutti i documenti archiviati in DSpace sono protetti da copyright. Tutti i diritti riservati.