Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento:
http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/6202
Titolo: | Tra utilitas, distributio e perpetuitas: l'impiego del tufo giallo napoletano nell'edilizia pompeiana |
Autore: | Covolan, Marina Zuliani, Stefania Santoriello, Alfonso Dessales, Hélène |
Parole chiave: | Pompei;Architettura;Tufo |
Data: | 5-ago-2021 |
Editore: | Universita degli studi di Salerno |
Abstract: | Questo lavoro di ricerca ha preso avvio con l'obbiettivo di studiare l'impiego e la distribuzione del Tufo Giallo Napoletano (TGN) all'interno del territorio campano del Golfo di Napoli. Il TGN, prodotto vulcanico dell'eruzione dei Campi Flegrei di circa 15 mila anni fa, è sicuramente il materiale da costruzione maggiormente usato nella zona dei Campi Flegrei (Baia, Cuma, Miseno e Pozzuoli) e nel napoletano, comprensori nel quale si trovano gli affioramenti da cui è possibile estrarre questo litotipo. In queste aree il suo impiego su larga scala e su lungo tempo è accertato ed è principalmente dovuto alla sua facilità di lavorazione, condizione che semplifica le pratiche di cantiere dall'estrazione alla messa in opera. L'alto numero delle evidenze archeologiche, soprattutto per l'area flegrea, e l'identificazione a Pompei, dopo un primo survey, di molte strutture che potevano essere l'oggetto di questo studio, hanno portato ad un ridimensionamento necessario dell'ambito di analisi. Per questo motivo si è scelto di concentrare maggiormente l'attenzione sulla città di Pompei, come caso studio in cui il TGN non è un materiale costruttivo locale e dunque è legato a tutta una serie di problematiche e aspetti, a livello costruttivo ed economico, che si discostano da quelli della zona dei Campi Flegrei, e che risultano essere di più complessa interpretazione, restituendo però al contempo riscontri di grande interesse. Fin dall'età repubblicana il tufo in senso lato, è stato oggetto di interesse da parte degli autori antichi, che ne hanno sottolineato i pregi, ma anche i difetti, legati soprattutto alla sua conservazione o alla tenuta statica delle strutture costruite in questo materiale. Dunque, l'idea che un litotipo con queste proprietà fisico meccaniche venisse esportato e utilizzato in un'area dove vi erano altri materiali da costruzione, ha sempre sollevato molte perplessità e questo studio ha come scopo anche quello di poterle chiarire, almeno per quanto concerne i casi studio trattati... [a cura dell'autore] |
Descrizione: | 2019 - 2020 |
URI: | http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/6202 http://dx.doi.org/10.14273/unisa-4290 |
È visualizzato nelle collezioni: | Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica |
File in questo documento:
File | Descrizione | Dimensioni | Formato | |
---|---|---|---|---|
tesi di dottorato M. Covolan.pdf | tesi di dottorato | 420,48 MB | Adobe PDF | Visualizza/apri |
abstract in italiano M. Covolan.pdf | abstract in italiano a cura dell’autore | 90,37 kB | Adobe PDF | Visualizza/apri |
Tutti i documenti archiviati in DSpace sono protetti da copyright. Tutti i diritti riservati.