Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/6303
Abstract: In 2021, Belarus adopted aggressive policies of instrumentalization of migratory flows, causing a humanitarian crisis at the borders of the European Union. The Belarusian government facilitated new migration routes to the neighbouring countries of Latvia, Lithuania, and Poland to destabilize the European Union and its Member States. This paper assesses the EU normative response from a fundamental rights perspective to understand where to strike a balance between safeguarding borders and protecting the migrants affected.
I drammatici eventi avvenuti nel 2021 al confine tra Unione europea e Bielorussia sono il risultato di aggressive politiche di strumentalizzazione delle persone migranti adottate dalla Repubblica ex Sovietica. Il governo bielorusso ha infatti agevolato l’apertura di nuove rotte migratorie dirette verso i Paesi confinanti di Lettonia, Lituania e Polonia con l’intento di destabilizzare l’Unione europea e i suoi Stati membri. Il presente contributo vuole analizzare la risposta normativa delle istituzioni europee ai fenomeni di strumentalizzazione delle migrazioni per valutarne la compatibilità con il quadro internazionale di tutela dei diritti fondamentali e capire se è stato raggiunto un adeguato bilanciamento tra la salvaguardia dei confini e la protezione dei migranti coinvolti.
È visualizzato nelle collezioni:Freedom, Security & Justice: European Legal Studies (2022), n.3

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