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Titolo: Macchie, emulazioni e simmetrie nel cielo della Luna
Autore: La Luna, Michelangelo
Parole chiave: Macchie lunari;Simmetrie;Piccarda;Narciso;Moonspots;Symmetries;Narcissus
Data: 2022
Editore: Avellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesie
Citazione: La Luna, Michelangelo. "Macchie, emulazioni e simmetrie nel cielo della Luna", Sinestesieonline, A. 11, no. speciale (Marzo 2022): 2-15
Abstract: All’inizio del Paradiso, Dante offre un’interpretazione delle macchie lunari che rappresenta un superamento della teoria del raro e del denso di origine averroistica da lui sostenuta nel Convivio. L’articolo mette in evidenza che l’argomentazione degli specchi addotta per la spiegazione delle macchie lunari (Par. II, 97-105), non deve essere considerata come un esperimento di fisica o di ottica, ma come un semplice esercizio di logica da eseguirsi mentalmente. Per quanto concerne l’aspetto poetico, nel Canto II e III del Paradiso Dante utilizza il mito di Narciso non solo per impreziosire i suoi versi, ma anche come modello a cui comparare l’atto di negazione dell’amor sui e l’abbandono totale alla volontà divina di Piccarda. Alcuni critici descrivono quest’ultima come una figura ancora legata alle sue vicende terrene, mentre deve essere invece considerata come una beata che ha ormai conseguito la pienezza della felicità cristiana (beatitudo). Il saggio, inoltre, evidenzia la funzione simbolica e strutturale dei numeri in un Canto importante, sotto l’aspetto numerologico, come il III del Paradiso e il settantesimo della Divina Commedia.
At the beginning of Paradise, Dante offers an interpretation of the moon spots that represents an overcoming of the Averroistic theory of the rare and the dense that he sustained in Convivio. The article highlights that the argumentation of the mirrors used to explain the moon spots (Par. II, 97-105), should not be considered as a physics or optics experiment, but as a simple exercise of logic to be performed mentally. As far as the poetic aspect is concerned, in Canto II and III of Paradise Dante uses the myth of Narcissus not only to embellish his verses, but also as a model to which to compare Piccarda’s act of denial of amor sui, and her total abandonment to the divine will. Some critics describe her as a figure still tied to her earthly affairs, whereas she instead must be considered as a blessed woman who has now achieved the fullness of Christian happiness (beatitudo). The essay, moreover, highlights the symbolic and structural function of numbers in a Canto as important, under the numerological aspect, as the III of Paradise and the seventieth of the Divine Comedy.
URI: https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2022/03/dante_dellaterza2022_12.pdf
http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7481
ISSN: 2280-6849
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