«Misure critiche» è stata fondata tra il 1970 e il 1971 da Gioacchino Paparelli - eminente studioso di Dante, dell'Umanesimo-Rinascimento, di Ariosto e Foscolo - con un programma finalizzato a rivendicare la centralità del testo e il pluralismo metodologico.
La rivista ha avuto una regolare continuità per circa un trentennio; dopo la scomparsa del fondatore, dal 2002 ha iniziato una Nuova Serie con pubblicazione semestrale. Nel 2001 è stato pubblicato l’Indice generale della Prima Serie. Nel 2006 un numero speciale è stato dedicato agli studi del fondatore della Rivista.
La Rivista nel corso degli anni ha proposto saggi e contributi distribuiti su tutti i secoli della letteratura italiana, firmati da studiosi italiani e stranieri, europei e nordamericani. Alcuni di questi studi nascevano anche da progetti che vedevano coinvolti diversi componenti del Comitato di Direzione e del Comitato Scientifico della rivista insieme a studiosi di università straniere o da progetti di ricerca pluridisciplinare e interdisciplinare di notevole riscontro nazionale (Umanesimo-Rinascimento meridionale, Settecento, Galanti, Salfi, Letteratura e teatro sulla Rivoluzione napoletana del 1799). Ha pubblicato uno dei primo studi monografici su Giacomo Debenedetti che utilizzava testi ancora inediti del grande critico.
Ha contribuito alla valorizzazione di alcuni scrittori del Novecento, come l'italoamericano Giose Rimanelli e Nino Palumbo, ai quali sono stati dedicati anche n.ri speciali; ha pubblicato inediti importanti come ad esempio: lettere di Vincenzo Cuoco; testi poetici sul terremoto del 1783; scritti di Gabriele Pepe; ha contribuito in modo significativo alla riscoperta di momenti e protagonisti della letteratura e della cultura meridionale privilegiando il paradigma critico dionisottiano di geografia e storia della letteratura italiana (si vedano in particolare i saggi sull'Umanesimo-Rinascimento, sul Settecento illuministico, sull'età napoleonica, sull'Ottocento). Contestualmente ha rivolto attenzione alle letterature straniere, principalmente in direzione comparatistica ma non solo, accogliendo contributi di studiosi delle letterature francese, inglese e nordamericana.
Un significativo spazio ha dedicato anche al teatro, in particolare meridionale, si veda il n.ro speciale con contributi di studiosi italiani e stranieri ed altri fascicoli con analisi anche di inediti.
Una peculiare attenzione la Rivista ha rivolto, fin dalla fondazione, al mondo della scuola aprendosi al dibattito sulla didattica della letteratura e sulle modalità di veicolare la ricerca universitaria nella pratica didattica. Largo spazio la Rivista ha dato ai giovani studiosi, come testimoniato anche da un fascicolo speciale dedicato alle loro ricerche.
La Rivista si avvale di un Comitato di referee anonimi ai quali i testi vengono preliminarmente sottoposti.
«Misure critiche» è inserita tra le riviste di classe A, Area 10, ed è tra le riviste inserite da più aspiranti Commissari alla abilitazione nazionale, secondo quanto previsto dalle circolari ANVUR del 18 settembre e 24 settembre 2012.
«Misure critiche» è presente in molte biblioteche italiane e straniere e nelle Banche Dati OPAC, Italinemo e Bigli.