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    http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7593| Titolo: | Imprimere al mondo la forma dell’occhio. Metamorfosi della sfera nel pensiero di un teatro atmosferico | 
| Autore: | Grazioli, Cristina | 
| Parole chiave: | Illuminazione teatrale;Architettura teatrale;Sfera;Stage lighting;Theatre architecture;Sphere | 
| Citazione: | Grazioli, Cristina. Imprimere al mondo la forma dell’occhio. Metamorfosi della sfera nel pensiero di un teatro atmosferico, Sinestesieonline, A. 12, no. 39(Maggio 2023): 2-33 | 
| Abstract: | Nell’evocare	il	noto	testo	di	Georges	Poulet,	Le	metamorfosi	del	cerchio	 (1961),	il	 titolo	del	contributo	intende	alludervi	nell’approccio	trasversale,	
che	 propone	 di	 far	 dialogare	 diverse	 accezioni,	
concezioni	 e	 incarnazioni	 della	 figura	 “sferica”,	
nel	contesto	delle	pratiche	e	delle	riflessioni	sulla	
scena.	L’ipotesi	alla	base	del	saggio	è	che	contemporaneamente	 all’affermazione	 del	 modello	 di	
Teatro	 all’italiana	 esista	 una	 direttrice	 che	 propone	in	vari	modi	soluzioni	connotate	dalla	linea	
curva	e	dalla	forma	sferica	che	ha	improntato	la	
nostra	forma	mentis	in	merito	al	luogo	teatrale.	In	
generale	 il	 modello	 “sferico”	 (o	 emisferico)	 risponde	alla	ricerca	sulla	percezione	di	“infinito”	e	
di	 sconfinamento	 dello	 sguardo	 oltre	 la	 cornice.	
Categorie	che	coincidono	con	questa	“alternativa”	
sono	quelle	sintetizzate	da	Étienne	Souriau	come	
“cubico”	e	“sferico”	(Le	cube	et	la	Sphère,	1948).	In	
questa	 prospettiva,	 motivo	 fondamentale	 e	 filo	
conduttore	sono	le	poetiche	e	le	pratiche	della	luce	
in	scena. The title of the contribution refers to Georges Poulet's essay on The Metamorphosis of the Circle (1961), evoking its transversal approach, aiming to bring into dialogue different meanings, conceptions and examples of the “spherical” figure, in the context of practices and reflections on theatre. The hypothesis at the basis of the essay is that alongside the affirmation of the model of the “Teatro all’italiana” proposes in various ways solutions characterised by the curved line and spherical form, unlike the scenic “box” marked by orthogonal lines typical of the dominant theatre (Italian-style), which has influenced our forma mentis regarding the theatrical space. Generally speaking, the “spherical” (or hemispherical) model responds to the research on the perception of infinity and of the extension of the gaze beyond the frame. Categories that coincide with this “alternative” are those summarised by Étienne Souriau as “cubic” and “spherical” (Le cube et la Sphère, 1948). In this context the aesthetics and practices of lighting ‘design’ are a main reference. | 
| URI: | http://dx.doi.org/10.14273/unisa-5634 http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7593 http://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2023/05/19_Sinestesieonline39_Grazioli.pdf | 
| ISSN: | 2280-6849 | 
| È visualizzato nelle collezioni: | Sinestesieonline. Anno 12, no. 39 (Maggio 2023) | 
File in questo documento:
| File | Descrizione | Dimensioni | Formato | |
|---|---|---|---|---|
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