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http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7709
Titolo: | Le evocazioni musicali della parola nella elaborazione poetica di Saverio Mattei |
Autore: | Montanile, Milena |
Parole chiave: | Musica;Parola;Poesia;Suono;Music;Words;Poetry;Sound |
Editore: | Avellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesie |
Citazione: | Montanile, Milena. "Le evocazioni musicali della parola nella elaborazione poetica di Saverio Mattei ”, Sinestesieonline, A. 13, no. 41 (Gennaio 2024): 2-4 |
Abstract: | La studiosa concentra l’attenzione sul contributo
che al tema del rapporto musica-poesia offrì Saverio Mattei, musicologo, erudito, appassionato
cultore dell’antico, traduttore dei salmi biblici in
ariette metastasiane, che operò intensamente a
Napoli nella seconda metà del Settecento, guadagnandosi coi suoi scritti polemiche e consensi, e
intrattenendo rapporti coi personaggi più in vista del mondo musicale e teatrale settecentesco.
L’A. ripercorre rapidamente il lungo percorso
di riflessione che, partendo dai primi scritti sulla
poesia degli Ebrei e dei Greci, trovò il suo approdo definitivo nella dissertazione sulla Filosofia della musica, che si può considerare il momento più alto e compiuto della sua riflessione
teorica. La Dissertazione fu pubblicata nel 1773
e inclusa, non a caso, nel tomo V dei Libri poetici
della Bibbia: era la spia dell’intento di elaborare
una teorica, direttamente funzionale al suo lavoro di traduzione. ll Mattei, profondo conoscitore della lingua e del mondo ebraico, pensò di
adottare, nella traduzione dei salmi, lo stile e il
metro di Anacreonte, scartando tutte quelle
forme metriche a sistema chiuso, non corrispondenti alla natura musicale dell’antica poesia, ben
convinto che solo adeguando il verso poetico al
metro musicale, rendendolo, cioè ‘cantabile’, si
sarebbe raggiunto lo scopo primario, e cioè l’innalzamento dello Spirito. L’obiettivo era quello
di restituire lo spirito vero della poesia davidica,
che risiedeva, appunto, nella capacità di educare
‘allettando’, arrivando così al cuore e all’animo di
tutti. La studiosa sottolinea la forte impronta
etica che caratterizza il suo ‘sistema’ di traduzione, fondato sulla necessità di ripristinare i valori originari della musica antica, recuperando
quella felice sintesi di poesia e musica, di ispirazione e di rettitudine morale, capace di rendere
la poesia utile e istruttiva e la musica ‘filosofica’.
In realtà il Mattei, attraverso la sua singolare
opera di traduzione, esemplifica con chiarezza
l’esistenza di quel rapporto problematico del
moderno con l’antico che percorre tanta parte
del nostro tardo Settecento. The Author focuses attention on the enormous contribution offered to the theme of the musicpoetry relationship by Saverio Mattei, musicologist, scholar, passionate lover of the ancients, translator of biblical psalms into Metastasian arias, who worked intensely in Naples in the second half of the eighteenth century , earning controversy and acclaim with his writings, and maintaining relationships with the most prominent figures in the eighteenth century musical and theatrical world. In the intervention the author quickly retraces the long path of reflection which, starting from the first writings on the poetry of the Jews and the Greeks, found its definitive destination in the dissertation on the Philosophy of Music, published in 1773 which can be considered the highest moment and completed his theoretical reflection. The Dissertation was published in 1773, and included, not surprisingly, in volume V of the Poetic Books of the Bible: it was the indication of his intent to develop a theory, directly functional to his translation work. Mattei, a profound expert of the Jewish language and world, decided to adopt the style and meter of Anacreon in the translation of the psalms, discarding all those closed-system metric forms which did not correspond to the musical nature of ancient poetry, well convinced that only by adapting the poetic verse to the musical meter, making it 'singable', the primary aim would have been achieved, the elevation of the Spirit. The intent was to restore the true spirit of Davidic poetry, which resided, precisely, in the ability to educate by 'alluring', thus reaching the hearts and souls of everyone. The scholar underlines the strong ethical imprint that characterizes her 'system' of translation, founded on the need to restore the original values of ancient music, recovering that happy synthesis of poetry and music, of inspiration and moral rectitude, capable of making poetry useful and instructive and the music 'philosophical'. In reality, Mattei, through his singular work of translation, clearly exemplifies the existence of that problematic relationship between the modern and the ancient which runs through so much of our late eighteenth century. |
URI: | https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2024/01/6_Montanile_Sinestesieonline41.pdf http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7709 |
ISSN: | 2280-6849 |
È visualizzato nelle collezioni: | Sinestesieonline. Anno 13, no. 41 (Gennaio 2024) |
File in questo documento:
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