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dc.contributor.authorCarbone, Flavio <Tenente Colonnello, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri>-
dc.date.accessioned2024-10-24T11:09:49Z-
dc.date.available2024-10-24T11:09:49Z-
dc.date.issued2022-04-
dc.identifier.citationLa Grande Guerra dei Carabinieri. L'arma al Fronte. Ep. 40, «Storia dei Carabinieri» di Fabio Carbone, 04.2022, 12 min 46 sec, Podcast, https://open.spotify.com/episode/0y58KOph4nDVsi4OnyFJXD (consultato il 24/10/2024)it_IT
dc.identifier.urihttps://open.spotify.com/episode/0y58KOph4nDVsi4OnyFJXDit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7715-
dc.descriptionConsultare la pagina https://linktr.ee/storiadeicarabinieri per informazioni sul progettoit_IT
dc.descriptionÈ possibile ascoltare il podcast su: Spreaker Podcast Player, Apple Podcasts, Spotify, iHeartRadio, Google Podcasts, Castbox, Podcast Addict, Podchaserit_IT
dc.description.abstractL'episodio è dedicato al ruolo dell’Arma al Fronte. Con la mobilitazione dell’Esercito combattente, anche l’Arma dei Carabinieri avviò le proprie attività per il richiamo degli uomini, destinando così circa un terzo della propria forza organica alle operazioni belliche. Furono costituiti un Reggimento Carabinieri Mobilitato, su tre battaglioni, con una forza di oltre 2.500 uomini, e un Gruppo Squadroni di 220 Carabinieri a cavallo, posti alle dirette dipendenze del Comando Supremo di stanza a Udine, come unità di sicurezza e di manovra e con capacità di combattimento. Per quanto riguarda invece le funzioni di polizia militare, si diede vita a 65 Sezioni mobilitate, ciascuna su 50 Carabinieri a cavallo, a piedi e ciclisti. Altri nuclei di Carabinieri furono destinati ad incombenze varie: dal servizio di corriere postale tra il Comando Supremo e i comandi delle grandi unità, a speciali reparti per la difesa delle linee ferroviarie e di altri obiettivi sensibili. Nonostante tutto, si registrava una continua richiesta di Carabinieri. Così, a partire dal maggio del 1916 fu assegnato a ciascun comando di divisione un ulteriore plotone di Carabinieri a piedi (composto da circa 50 uomini), i cui militari erano poi distaccati fino al livello di reggimento e quindi ancora di più a maggiore contatto con il nemico e al fianco degli stessi soldati. A tale proposito, si devono ricordare anche le oltre 1.000 perdite individuate per difetto quale contributo di sangue versato nel corso del primo Conflitto Mondiale secondo l’analisi di un grande storico dell’Arma, Ulderico Barengo. Non si trattava “solo” di servizio in prima linea; nell'episodio si ricorda, tra gli altri, il servizio nelle retrovie per garantire un corretto svolgimento dei movimenti dei reparti da una parte all’altra del fronte, dalle retrovie alla prima linea e viceversa. Il ruolo dei Carabinieri era molto ampio e prevedeva l’esercizio delle piene funzioni di forza dell’ordine verso i cittadini e le popolazioni “di nuovo acquisto”. Molto interessante è l’esempio offerto dalla città di Gorizia e dai suoi immediati sobborghi. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “L’Arma al fronte” di Flavio Carbone.it_IT
dc.format.extent12 min 46 secit_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherLa Grande Guerra dei Carabinieri. L'arma al Fronte. Ep. 40, «Storia dei Carabinieri» di Fabio Carbone, Podcastit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.titleEpisodio 40. La Grande Guerra dei Carabinieri. L'arma al Fronteit_IT
dc.typeRecording, acousticalit_IT
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