Echi di libertà. L’influenza di Vittorio Alfieri nella poesia di Salvatore Quasimodo

Abstract

La ricerca intende esplorare le probabili influenze del pensiero di Alfieri, espresso nel trattato Della Tirannide, sulle raccolte poetiche di Quasimodo del secondo dopoguerra. Il punto di partenza di tale legame è reso esplicito proprio dal poeta nel discorso pronunciato in occasione del conferimento del premio Nobel, nel 1959, Il poeta e il politico. Il forte impegno civile, la profonda riflessione sulla condizione umana, la sofferenza e la libertà a cui dà voce Quasimodo sembrano essere consonanti con le idee alfieriane. Sulla base di questa ipotesi la relazione intende evidenziare che le tensioni tra poeta e potere, delineate da Quasimodo, sono in parte debitrici delle influenze di Alfieri, rivelando una continuità nella tradizione letteraria italiana di contestazione dell’oppressione e di celebrazione della libertà.

The research aims to explore the probable influences of Alfieri’s thought, expressed in the treatise On Tyranny, on Quasimodo’s post-war poetry collections. The starting point of this connection is made explicit by the poet in the speech he gave on the occasion of the awarding of the Nobel Prize in 1959, The Poet and the Politician. The strong civil commitment, the profound reflection on the human condition, suffering and freedom that Quasimodo gives voice to seem to be consonant with Alfieri’s ideas. On the basis of this hypothesis, the paper aims to highlight that the tensions between poet and power, outlined by Quasimodo, are partly indebted to Alfieri’s influences, revealing a continuity in the Italian literary tradition of contestation of oppression and celebration of freedom.