Deepfake e regolamentazione IA nel diritto europeo contemporaneo

Abstract

L’articolo esamina il tema dei deepfake e della disinformazione soffermandosi sulla necessità di un equilibrio tra la libertà di espressione e la necessità di proteggere i diritti, sia individuali che collettivi, come la privacy e l’accesso a informazioni affidabili. In questo scenario, la regolamentazione non può ignorare i rischi legati all’uso improprio delle tecnologie, ma deve anche includere strumenti concreti per evitare che le piattaforme digitali vengano usate in modo distorto da attori statali o privati, in grado di approfittare delle debolezze del cyberspazio per fare propaganda o creare instabilità. Come l’indagine mostrerà , il percorso normativo avviato dall’Unione europea, pur non privo di critiche e ancora bisognoso di ulteriori chiarimenti sul piano interpretativo, rappresenta comunque un passo concreto verso l’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti. Un modello di governance multilivello, che coniughi innovazione tecnologica e tutela sostanziale dei diritti, è l’unico modo per affrontare le sfide dei deepfake senza mettere a rischio la solidità del sistema democratico o frenare il potenziale dello sviluppo digitale.L’articolo esamina il tema dei deepfake e della disinformazione soffermandosi sulla necessità di un equilibrio tra la libertà di espressione e la necessità di proteggere i diritti, sia individuali che collettivi, come la privacy e l’accesso a informazioni affidabili. In questo scenario, la regolamentazione non può ignorare i rischi legati all’uso improprio delle tecnologie, ma deve anche includere strumenti concreti per evitare che le piattaforme digitali vengano usate in modo distorto da attori statali o privati, in grado di approfittare delle debolezze del cyberspazio per fare propaganda o creare instabilità. Come l’indagine mostrerà , il percorso normativo avviato dall’Unione europea, pur non privo di critiche e ancora bisognoso di ulteriori chiarimenti sul piano interpretativo, rappresenta comunque un passo concreto verso l’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti. Un modello di governance multilivello, che coniughi innovazione tecnologica e tutela sostanziale dei diritti, è l’unico modo per affrontare le sfide dei deepfake senza mettere a rischio la solidità del sistema democratico o frenare il potenziale dello sviluppo digitale.

The article examines the topic of deepfakes and disinformation by focusing on the need for a balance between freedom of expression and the need to protect rights, both individual and collective, such as privacy and access to reliable information. In this scenario, regulation cannot ignore the risks associated with the misuse of technologies, but must also include concrete tools to prevent digital platforms from being used in a distorted way by state or private actors, able to take advantage of the weaknesses of cyberspace to make propaganda or create instability. As the work will show, the regulatory path initiated by the European Union, although not without criticism and still in need of further clarification on the interpretative level, represents a concrete step towards the balance between technological innovation and protection of rights. A multi-level governance model, combining technological innovation and substantial protection of rights, is the only way to address the challenges of deepfakes without jeopardizing the solidity of the democratic system or curbing the potential of digital development