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Title: Panel 24 – "Bad to the bones": i nazisti come antagonisti nella cultura pop del dopoguerra
Authors: Sorrentino, Gabriele
Di Legge, Matteo
Pizzirusso, Igor
Keywords: Nazismo;Cultura pop;Cinema;Villain;Fumetto;Seconda guerra mondiale;Gioco;Videogioco;Videogame
Issue Date: 2021
Publisher: AIPH - Associazione Italiana di Public History
Citation: Gabriele Sorrentino, “Panel 24 – Bad to the bones: i nazisti come antagonisti nella cultura pop del dopoguerra” in AIPH 2020 - Book of Abstract, AIPH - Associazione Italiana di Public History, 2021, pp. 373-390
Abstract: 1941, la flotta americana del Pacifico di stanza a Pearl Harbor viene colpita da un raid aereo giapponese, segnando l’entrata in guerra degli USA. Nello stesso anno Joe Simon e Jack Kirby pubblicano per la Timely Comics il primo numero di Captain America. In copertina, il supereroe a stelle e strisce prende a pugni Adolf Hitler in persona. 1981, Steven Spielberg porta al cinema un soggetto ideato e scritto da George Lucas che tratta le vicende dell’avventuroso archeologo Indiana Jones negli anni ‘30 alle prese con un gruppo di nazisti ossessionati dall’occulto. 2017, la casa di produzione Activision Blizzard realizza il videogioco Call of Duty WWII, basato sugli eventi del secondo conflitto mondiale. Una particolare modalità di gioco prevede che i giocatori affrontino un’armata di nazisti morti viventi, o zombie, resuscitati da misteriosi rituali a metà strada tra scienza e occulto. 2019: un gruppo di ragazzi fa scalpore presentandosi alla nota convention di fumetti e videogiochi “Lucca Comics and Games” vestiti da nazisti. A loro discolpa dichiarano di essersi vestiti da personaggi di un videogioco e non con lo scopo di celebrare il nazismo, nonostante emblemi e uniformi siano ricreate con dovizia di particolari. È possibile individuare nella cultura pop i semi di un processo di depotenziamento della figura dei nazisti da esponenti di un movimento politico-ideologico totalitario e sanguinario, considerato il principale responsabile da parte della storiografia tradizionale dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e colpevole dell’Olocausto, a semplici villains di fumetti, film e videogiochi, con conseguente progressivo scollamento tra realtà storica e narrazione pop? E ampliando il discorso, questo processo ha inglobato anche altre organizzazioni o ideologie? La PH, grazie al suo peculiare approccio multidisciplinare, è forse la disciplina più indicata per rapportarsi a questo tema, mediante narrazioni storiche efficaci e scevre da facili spettacolarizzazioni.
Description: G. Sorrentino, “Panel 24 – Bad to the bones: i nazisti come antagonisti nella cultura pop del dopoguerra”; “Da Arminio alla Società Thule, la costruzione del mito nazionale tedesco attraverso la rivisitazione "pop" dell’antico, la sua influenza sul nazismo e la sua elaborazione nella cultura mainstream del dopoguerra” (G. Sorrentino); “Trionfi di volontà, teschi rossi, Idre e demoni: i nazisti come epitome del villain fumettistico-narrativo” (M. Di Legge); “Da Wolfenstein a Wolfenstein: nazisti-zombie e il concetto di "male assoluto" nell’universo videoludico” (I. Pizzirusso) in AIPH 2020 - Book of Abstract, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2021, pp. 373-390
URI: https://aiph.hypotheses.org/10613
http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8335
ISBN: 9788894410839
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