Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8391
Titolo: AIPH 44 – Digital è public? Dinamiche e opportunità dello spazio virtuale attraverso l’analisi di alcune banche dati
Autore: Pizzirusso, Igor
Corbino, Eugenia
Uberti, Giorgio
Burderi, Marcella
Data: 2020
Editore: AIPH - Associazione Italiana di Public History
Citazione: Igor Pizzirusso, “AIPH 44 – Digital è public? Dinamiche e opportunità dello spazio virtuale attraverso l’analisi di alcune banche dati” in Invito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public History, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Santa Maria Capua Vetere e Caserta, 24-28 giugno 2019, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2020, pp. 188-193
Abstract: Una citazione attribuita sia al noto esponente della confessione evangelica Billy Sunday che allo psicologo canadese Peter J. Laurence recita pressappoco così: “Andare in chiesa non fa di nessuno un Cristiano, più di quanto andare in garage non faccia di lui un’automobile”. Pur non essendo né luogo di culto né di parcheggio, il web rappresenta comunque a sua volta uno spazio, benché virtuale e non fisico. La semplice appartenenza a questo spazio non dunque è sufficiente a connotare gli elementi che vi stazionano e vi si muovono; tutto dipende dal modo in cui lo fanno e con cui si approcciano al pubblico. In quest’ottica, le banche dati sono forse lo strumento più complesso e interessante da esaminare. Nel corso degli ultimi anni, l’Istituto nazionale Ferruccio Parri e gli enti associati alla sua rete hanno prodotto diversi strumenti digitali, nati da progetti di catalogazione delle fonti, di divulgazione, di raccolta documentale o biografica, ricerca storica propriamente detta. I livelli sono perciò molteplici e ogni prodotto presenta le sue specificità e i suoi tratti distintivi. Ciò nonostante, sono tutte catalogabili come strumenti di public history? O invece è opportuno distinguere quali lo siano, quali potrebbero esserlo e quali invece non ne hanno assolutamente le caratteristiche? Questo panel si propone di tracciare gli elementi di rilievo per un’indagine accurata in merito, attraverso alcuni casi studio a nostro avviso molto rappresentativi: una banca dati sulle fonti (www.stampaclandestina.it), una serie di banche dati sulle biografie (www.ultimelettere.it e www.antifascistispagna.it) e due banche dati nate da presupposti fortemente diversi, ma entrambe con una forte impronta memorialistica e territoriale (www.straginazifasciste.it e www.pietrenellarete.it).
Descrizione: I. Pizzirusso, “AIPH 44 – Digital è public? Dinamiche e opportunità dello spazio virtuale attraverso l’analisi di alcune banche dati”; “Le fonti: la banca dati della Stampa clandestina” (E. Corbino); “Le biografie: gli Antifascisti della guerra di Spagna e le Ultime lettere” (I. Pizzirusso); “Ricerca storica, memoria e territorio: l’Atlante delle stragi e Pietre nella rete” (G. Uberti); “www.memorieoralidegliiblei.it un sito web per la memoria” (M. Burderi) in Invito alla Storia. Terza Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Public History, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Santa Maria Capua Vetere e Caserta, 24-28 giugno 2019, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2020, pp. 188-193
URI: https://aiph.hypotheses.org/9076
http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8391
ISBN: 9788894410808
È visualizzato nelle collezioni:Conferenze AIPH. Book of abstract / AIPH Conferences. Book of abstracts

File in questo documento:
File Descrizione DimensioniFormato 
AIPH44.pdfAIPH 44 – Digital è public? Dinamiche e opportunità dello spazio virtuale attraverso l’analisi di alcune banche dati156.51 kBAdobe PDFVisualizza/apri


Tutti i documenti archiviati in DSpace sono protetti da copyright. Tutti i diritti riservati.