Mostra i principali dati dell'item
La sostenibilita’ energetico-ambientale nella progettazione urbanistica
dc.contributor.author | Siniscalco, Alessandro | |
dc.date.accessioned | 2011-10-31T10:39:41Z | |
dc.date.available | 2011-10-31T10:39:41Z | |
dc.date.issued | 2011-06-14 | |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/10556/146 | |
dc.description | 2009 - 2010 | en_US |
dc.description.abstract | E’ un dato acquisito che il modello di sviluppo della civiltà moderna ha da tempo mostrato i suoi limiti, avendo determinato: da un lato l’impoverimento delle risorse primarie, segnatamente quelle non rinnovabili e necessarie alla produzione energetica; dall’altro il grave inquinamento ambientale ed il conseguente peggioramento del clima planetario che manifesta in modi sempre più estremi e dannosi i suoi fenomeni. Altresì sembra acquisita l’intenzione, dagli anni ottanta del XX secolo e su scala mondiale, di sostituire tale modello con quello di sviluppo sostenibile (che, come nella dichiarazione Brundtland del 1987, dovrebbe consentire alla generazione attuale di soddisfare le proprie necessità senza precludere, però, a quelle future di poter fare altrettanto), intenzione concretizzatasi a Rio de Janeiro nel 1992 con la sottoscrizione, da parte di 183 Paesi inclusa l’Italia, di una “Agenda” di impegni da attuare nel XXI secolo. Pare utile sottolineare, in queste note introduttive, come una più che discreta parte dei citati impegni, riguardi proprio l’ambito edilizio ed urbanistico. Il 40% circa di tutte le risorse naturali ed energetiche dei paesi europei, è impiegato, infatti, nel sistema dell’edilizia, in relazione alle fasi di produzione dei materiali da costruzione, all’utilizzo del territorio, alla realizzazione, alla manutenzione ed all’uso degli edifici e, sempre il comparto edilizio, immette in atmosfera il 35% dei gas serra. Un ricorso intensivo alle tecniche della bioarchitettura e della ingegneria bioclimatica nella pianificazione urbana, nelle nuove edificazioni e nelle ristrutturazioni, volto al raggiungimento di elevati livelli di efficienza energetica e compatibilità ambientale del sistema edilizio, porterebbe ad una riduzione di oltre il 30% degli attuali consumi, a fronte di un costo di costruzione superiore di circa il 4% (Libro Verde Europeo, 2005). L’Italia, che segue per grandi linee l’andamento europeo, ha in più lo svantaggio di dipendere per circa l’80% del suo fabbisogno energetico da forniture estere, con l’aggravio di un rilevante costo economico e, di conseguenza, sociale. Si evidenzia che nel 2006, la “bolletta” energetica per il nostro Paese è stata di 48 mld di euro di cui 41,3 per combustibili fossili (26,5 petrolio, 14,8 gas), pari al 3,4% del PIL (ENEA, 2008). Anche se povera di combustibili fossili, l’Italia è, al contempo, ricca di potenzialità energetiche “passive”, grazie semplicemente alla sua posizione geografica ed al suo clima. Basti pensare che, ad esempio per il solo fattore latitudine, l’incidenza dei raggi solari sulla superficie del nostro suolo è tra le migliori dell’intera Comunità Europea. Per i sistemi ad energia solare (per la produzione di acqua calda sanitaria e/o energia elettrica) ciò vuol dire una maggiore efficienza ovvero, fattore ragguardevole nel caso di interventi sul tessuto storico, un minore ingombro di superficie a parità di rendimento (rispetto, ad esempio, ad un impianto analogo posto sul tetto di un edificio tedesco, prendendo a riferimento la Germania che, attualmente, si colloca ai primi posti al mondo per superficie di pannelli solari installati). La sostenibilità ambientale e energetica nella progettazione urbanistica si impone, quindi, in maniera ineludibile all’attenzione sia dei city makers che dei city users. Paradossalmente, ciò avviene quasi in coda ad un processo che ha riguardato la produzione antropica prima alla piccola scala (con riferimento alla grandezza dell’oggetto dell’analisi, non alla sua diffusione), si pensi all’ecolabelling degli elettrodomestici, dei materiali da costruzione , per poi investire in maniera significativa l’architettura alla dimensione del singolo edificio, del suo aspetto tecnologico e impiantistico, della sua integrazione/interazione con la componente vegetale . Allo stato, in ambito edilizio coesistono diversi protocolli (BREEAM, LEED, GBC, HQE, ITACA, CASACLIMA) ormai consolidati, basati su di una serie di indicatori che consentono di controllare l’intero processo edilizio, dall’approvvigionamento dei materiali da costruzione per l’edificazione, al loro smaltimento e/o reimpiego al termine del ciclo vitale dell’opera (LCA, life cycle assessment), contemplando nel mezzo l’aspetto manutentivo e il mantenimento in uso (con relativi consumi energetici e conseguenti emissioni inquinanti). Nel territorio dell’urbanistica, il rinnovato interesse ai criteri di sostenibilità energetico-ambientale è relativamente recente, nella misura in cui recenti sono gli approcci scientifici di codificazione e protocollazione di procedure, parametri, indicatori e indici di sostenibilità in tale ambito. E’ del tutto evidente quanto sia indispensabile l’allineamento tra la progettazione architettonica e la progettazione urbanistica sostenibili, poiché scelte strategiche, pianificatorie e normative non calibrate sulla sostenibilità, potrebbero rendere inefficaci le realizzazioni puntuali sul territorio, per quanto modellate, queste ultime, sui principi della ecosostenibilità e rispettose dei parametri di qualsivoglia protocollo. Il presente lavoro di ricerca, strutturato in tre fasi: - conoscitiva; - metodologica; - applicativa, è articolato in otto capitoli (il nono riferisce le conclusioni). I primi due contengono la fase conoscitiva inerente la sostenibilità energeticoambientale e la sua implementazione nell’ambito urbanistico, effettuata nell’ottica della redazione del Piano Urbanistico Comunale. Il capitolo tre e il quattro enucleano l’aspetto metodologico di razionalizzazione della problematica, individuando un numero definito di aree tematiche, cui corrisponde un insieme di indicatori opportunamente scelti, concretizzatosi, poi, nella stesura di un modello di Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale (Ruec).che trova nei tre capitoli successivi specifici momenti applicativi. Il capitolo otto rappresenta un ulteriore approfondimento della ricerca e contiene una parte metodologica ed una applicativa. Utilizzando, infatti, un set di indicatori selezionati dall’insieme suindicato, si è pensato di combinarli linearmente in un indice di sostenibilità in grado di supportare i processi di governo del territorio alla scala urbana, sia in fase di analisi dell’esistente, sia nella fase progettuale e di verifica. [a cura dell'autore] | en_US |
dc.language.iso | it | en_US |
dc.publisher | Universita degli studi di Salerno | en_US |
dc.subject | Pianificazione urbanistica | en_US |
dc.subject | Sviluppo sostenibile | en_US |
dc.subject | Ingegneria ambientale | en_US |
dc.title | La sostenibilita’ energetico-ambientale nella progettazione urbanistica | en_US |
dc.title.alternative | Energetic-environmental sustainability in city planning | en_US |
dc.type | Doctoral Thesis | en_US |
dc.subject.miur | ICAR/20 TECNICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA | en_US |
dc.contributor.coordinatore | Napoli, Rodolfo Maria Alessandro | en_US |
dc.description.ciclo | IX n.s. | en_US |
dc.contributor.tutor | Gerundo, Roberto | en_US |
dc.contributor.cotutor | Napoli, Rodolfo Maria Alessandro | en_US |
dc.identifier.Dipartimento | Ingegneria Civile | en_US |