Edizione critica, traduzione e commento del Mulierum Virtutes di Plutarco
Abstract
Dopo aver recensito, analizzato sotto vari aspetti e 
collazionato tutti i testimoni del Mulierum Virtutes di Plutarco, si è stabilito 
un testo critico dell’opera provvisto di apparato e note filologiche e di 
traduzione italiana corredata di note esegetiche a carattere stilistico, filosofico e letterario. Il vaglio codicologico 
ha consentito di indagare i passaggi di proprietà e gli spostamenti subìti da 
alcuni codici nel corso dei secoli ma non di costituire uno stemma codicum, a 
causa della diffusa  contaminazione tra manoscritti. Tuttavia sono state 
individuate alcune lezioni interessanti di codici in precedenza trascurati,  
mentre lo studio e l’analisi contestuale dell’intera tradizione a stampa dell’
opuscolo ha consentito di correggere od integrare sviste ed omissioni di 
recenti editori moderni per costituire un apparato positivo che, nel rispetto 
dell’usus scribendi plutarcheo, lascia spazio all’anomalia linguistica senza 
indulgere all’interventismo congetturale e valorizzando le intuizioni ed 
annotazioni di umanisti quali Alamanno Rinuccini  e Francesco Filelfo.
La resa italiana, fondata anche su un sistematico confronto con le altre 
versioni latine, italiane ed europee dell’opuscolo che si sono susseguite fin 
dall'epoca umanistico-rinascimentale, aderisce al testo plutarcheo 
interpretando senza elusioni o distorsioni le sezioni più controverse. 
Lo studio del Mulierum Virtutes ha portato ad ipotizzare una differente 
titolazione dell’opuscolo suffragata da contestuali riferimenti tardoantichi, 
all’individuazione di una mancata o parziale revisione strutturale dell’opera, 
al riconoscimento di vezzi stilistici connotati da eleganza di ductus e da 
scelte lessicali omogenee. Sono emerse figure femminili dotate di eccellenti 
qualità sul versante fisico, politico e militare, il cui carattere di frequente 
e talora sovrumana ordinarietà mette in crisi l’idea di una generica ed 
assoluta supremazia del sesso maschile. Il proemio dell’opuscolo ha ricevuto un 
commento, tra l’altro, sensibile ai rimandi filosofici, ai residui dialogici, 
agli schematismi esemplificativi, alla ricontestualizzazione moralistica delle 
sententiae, alla complementarità con i Coniugalia Praecepta, ai problemi di 
suddivisione, ai motivi presenti nell’inedita opera di commento ad opera di 
Lucantonio Ridolfi e al contestuale richiamo alle Vite Parallele.
La fortuna del Mulierum Virtutes mostra un’opera divenuta archetipo del genere 
catalogico di argomento femminile nell’ambito della letteratura europea e quale 
modello, fondo di erudizione o oggetto di emulazione a partire dal retore 
macedone Polieno, dal Tractatus de Mulieribus, dalle traduzioni di Diego Gracián de Aldrete e 
Luis Vives, dalla ritraduzione di Lascaris fino a giungere a Giovanni 
Boccaccio, Torquato Tasso, Giovanbattista Vico e ai più recenti scrittori, 
storiografi e tragediografi. [a cura dell'Autore]

