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dc.contributor.authorMezzacapo, Arcangelo Maria
dc.date.accessioned2011-11-07T09:01:56Z
dc.date.available2011-11-07T09:01:56Z
dc.date.issued2010-09-27
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/164
dc.description2007 - 2008en_US
dc.description.abstractLa tesi, dopo aver premesso la condizione di crisi in cui versa la giustizia italiana, propone una definizione di sistema giudiziario. Emergono tre principali dimensioni interessanti per ogni analisi, sia del sistema nel suo complesso, sia dei singoli aspetti. Viene proposta, inizialmente, una rassegna dei confronti internazionali tra sistemi giudiziari di diversi paesi. Seguono gli studi che si concentrano, esclusivamente, su di un singolo sistema giudiziario nazionale. A questo punto viene proposta un’analisi empirica del sistema giudiziario italiano. Dopo avere illustrato le particolarità del sistema italiano, si procede, mediante la Data Envelopment Analysis (DEA), alla misurazione dell'efficienza tecnica e di scala di corti d'appello e tribunali ordinari. Un primo obiettivo di questo studio è stato quello di sopperire alla carenza nella letteratura di uno studio relativo ai singoli uffici giudiziari italiani del primo e del secondo grado di giudizio. Oltre ad una disaggregazione più fine, l’analisi presenta, anche, una maggiore estensione temporale delle osservazioni. La scelta, anch’essa innovativa, di distinguere gli output in base a tre differenti tipologie di procedimenti giudiziari (penali, in materia di lavoro e previdenza e altri procedimenti civili), ha consentito di migliorare la significatività dei risultati. Emerge dalla DEA che le efficienze tecniche delle corti di appello, soprattutto, e dei tribunali, non sono molto differenziate geograficamente. Peraltro, vi è stato in tutti gli uffici giudiziari un significativo aumento dell'efficienza tecnica. Non vi è aumento invece per le efficienze di scala, che tuttavia risultano abbastanza elevate. Primo e secondo grado di giudizio vengono considerati congiuntamente, in un secondo step dell'analisi (a nostra conoscenza, mai prima considerato in letteratura) nel quale le misure di efficienza, insieme ad altre variabili, vengono messe in relazione, mediante opportune tecniche di regressione, con la durata media dei procedimenti. Inoltre, viene esaminata la significatività di alcune variabili per la determinazione dell’efficienza. Emerge chiaramente che la durata dei procedimenti dipende dalla litigiosità (ritardata di un anno), ma è ridotta da un aumento nella dotazione di input, o dell'efficienza tecnica. Conta poco anche qui l'efficienza di scala. Per le corti d'appello sono i magistrati a essere l'input più significativo, mentre questo ruolo è assunto dagli amministrativi per i tribunali ordinari. Non è infine possibile trovare alcuna variabile significativa per la determinazione dell'efficienza tecnica (compresa, per le corti d'appello, l'efficienza media dei tribunali del distretto), se si tiene conto del ruolo degli effetti individuali dati. [a cura dell'autore]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.subjectSistema giudiziarioen_US
dc.subjectProcedura giudiziariaen_US
dc.titleEfficienza del sistema giudiziario italiano. Un'analisi di frontiera per gradi di giudizioen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurSECS-P/01 ECONOMIA POLITICAen_US
dc.contributor.coordinatoreDestefanis, Sergio Pietroen_US
dc.description.cicloVII n.s.en_US
dc.contributor.tutorDestefanis, Sergio Pietroen_US
dc.identifier.DipartimentoScienze Economiche e Statisticheen_US
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