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dc.contributor.authorImmediato, Miriam
dc.date.accessioned2011-11-21T16:32:03Z
dc.date.available2011-11-21T16:32:03Z
dc.date.issued2011-02-17
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/200
dc.description2010 - 2011en_US
dc.description.abstractA seguito della firma del nuovo Trattato di Lisbona del 13 dicembre del 2007, entrato in vigore il successivo 1° dicembre 2009, sembra essersi approdati ad una fase definibile “post – costituzionale” di rinnovato confronto tra tesi costituzionalistica ed internazionalistica come possibili moduli interpretativi dell’attuale fase di sviluppo dell’integrazione europea. Secondo la prima trattasi di un vero e proprio prosieguo di un “processo” ultra – ventennale iniziato con il noto progetto di Unione europea approvato nel 1984 dal Parlamento europeo (cd. progetto Spinelli), mentre a termini della seconda si tratta di una prima ed iniziale fase del processo riformistico iniziato o perfezionatosi a Lisbona. E’ proprio grazie a tale testo modificativo dei pregressi Trattati, comunitari prima, unionistici in senso stretto poi, che è stato infatti possibile superare la cd. fase di “stallo” in ambito sovranazionale, ponendosi così certamente fine ad uno dei periodi più difficili per l'Unione. La vera novità, foriera del superamento della menzionata situazione di impasse, va con ogni probabilità ravvisata nel riconoscimento dell’esistenza di una “identità comune e condivisa” , originata dalla “confluenza” delle singole identità nazionali, (art. 3 bis, par. 2, TUE novellato), in quella propriamente unionistico – comunitaria (art. 1 bis TUE novellato), nella quale e con la quale le stesse sono chiamate a trovare un punto di incontro in un’ottica di naturale superamento e composizione di pur possibili “conflitti” e di pure concepibili antinomie. In una simile prospettiva, è lo stesso dato testuale e normativo, ricavabile dalla lettura del combinato disposto delle disposizioni testé menzionate, ad offrire pertanto una soluzione “identitaria anti - conflitto” innovativa e soprattutto definitiva. Una soluzione che favorisce una ritrovata identità euro – nazionale, grazie alla quale lo start up del processo di esecuzione è da ritenere conforme all’imponente apparato normativo contenuto nei due collegati accordi ricompresi nel corpus imponente del Trattato di Lisbona (TUE – Trattato sull’Unione e TFUE – Trattato sul funzionamento dell’Unione). [premessa a cura dell'autore]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.subjectTrattato di Lisbonaen_US
dc.titleIl processo di ratifica e di esecuzione del trattato di Lisbona (2007 – 2009)en_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurIUS/13 DIRITTO INTERNAZIONALEen_US
dc.contributor.coordinatoreMarenghi, Enzo Mariaen_US
dc.description.cicloXI n.s.en_US
dc.contributor.tutorPanebianco, Massimoen_US
dc.identifier.DipartimentoDiritto Pubblico Generale e Teoria delle Istituzionien_US
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