I demoni di Maupassant
Abstract
Il saggio si propone di illustrare i passaggi principali attraverso i quali Maupassant – in alcune dichiarazioni di poetica particolarmente significative presenti in vari romanzi e racconti, tra cui “Lettera di un pazzo”, la “Prefazione a Pierre e Jean” e “Le Horla” – trasforma le manifestazioni principali di quei “turbamenti“ della coscienza classificati dalla psichiatria dell’epoca come allucinazioni patologiche in un nuovo principio estetico, in grado di estendere le tradizionali facoltà della psiche verso territori ancora sconosciuti. Lungo questa traiettoria assume un particolare rilievo il dialogo, esplicito e implicito, stabilito da Maupassant con scrittori e critici letterari quali Flaubert e Hippolyte Taine. This essays to illustrate the main through which Maupassant – in some particularly significant poetic statements present in various novels and short stories, including ‘Fool’s Letter’, the ‘Pierre and Jean’ and ‘Le Horla’ – trasforms the main manifestations of those “disturbances” of consciousness classified by the psychiatry of the time as pathological hallucinations into a new aesthetic principle, capable of extending the traditional faculties of the psyche to territories still unknown.Along this trajectory the explicit and implicit dialogue established with writers and literary critics such as Flaubert and Hippolyte Taine.