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dc.contributor.authorLops, Marina
dc.date.accessioned2013-04-18T13:00:15Z
dc.date.available2013-04-18T13:00:15Z
dc.date.issued2009
dc.identifier.citationLops, Marina. “La maschera di Dioniso: strutture del tragico in Heart of Darkness.” «Testi e linguaggi» 3(2009): 167-178. [Studi monografici. Letteratura e altri saperi, a cura di L. Perrone Capano e C. Perugini]en_US
dc.identifier.issn1974-2886en_US
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/584
dc.description.abstractSfidando qualsiasi univoca attribuzione di genere, Heart of Darkness eccede i confini del modo mimetico-realistico per accogliere in sé strutture e motivi propri di convenzioni narrative diverse, proponendosi come quest, parabola, viaggio iniziatico, odissea psicologica, narrazione di carattere autobiografico e altro ancora. Muovendo da queste considerazioni, l’articolo si propone di verificare in che misura le categorie nietzschiane di apollineo e dionisiaco e la stessa nozione di tragico elaborata da Nietzsche in La nascita della tragedia possano contribuire a decifrare la fitta trama simbolica che attraversa il racconto e a enuclearne le strutture narrative di fondo. Nell’ipnotica narrazione di Marlow, incentrata su una parola che ambisce a restituire l’esperienza dell’indicibile, la definizione nietzschiana della tragedia come “rappresentazione apollinea sensibile di conoscenze e moti dionisiaci” sembra trovare una sua attualizzazione. A sua volta la figura di Kurtz trascende i limiti della convenzionale caratterizzazione del personaggio romanzesco, per assumere i tratti dell’eroe tragicoen_US
dc.format.extentP. 167-178en_US
dc.language.isoiten_US
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoen_US
dc.titleLa maschera di Dioniso: strutture del tragico in Heart of Darknessen_US
dc.typeArticleen_US
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