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dc.contributor.authorConti, Andrea
dc.date.accessioned2022-02-21T12:39:01Z
dc.date.available2022-02-21T12:39:01Z
dc.date.issued2021
dc.identifier.citationAvellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesieit_IT
dc.identifier.issn1721-3509it_IT
dc.identifier.urihttps://www.sinestesierivistadistudi.it/ritratto-di-sanguineti/it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5893
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-3988
dc.description.abstractIl saggio prende le mosse dalla polemica sorta negli anni Settanta tra Edoardo Sanguineti e Alberto Moravia a partire da una puntata della trasmissione “Match” intorno al ruolo dell’intellettuale e alla recensione sanguinetiana del romanzo “La vita interiore”. Viene preso in esame lo Scribillo “Il sogno di una cosa” («Paese Sera», 30 marzo 1978), in cui Sanguineti riflette sul «paradossale statuto dell’intellettuale» negli Anni di Piombo, e rapportato agli ultimi versi di “Postkarten 62”, che «mostra le cicatrici» del dibattito sulla praticabilità del mestiere dell’intellettuale «presentando un soggetto angosciosamente consapevole della propria precarietà prichica ed esistenziale».
dc.format.extentP. 91-100it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherAvellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesieit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.subjectEdoardo Sanguineti
dc.subjectPostkarten
dc.subjectScribilli
dc.subjectSegnalibro
dc.titleUna poesia «molto giornalistica»: lettura di ‘Postkarten 62’it_IT
dc.typeJournal Articleit_IT
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