Il difficile bilanciamento tra sicurezza nazionale e tutela dei diritti fondamentali nella “data retention saga” dinanzi alla Corte di giustizia
Abstract
The annulment of Directive 2006/24/EC has triggered a close dialogue
between national courts and the Court of Justice of the European Union on the legality
and proportionality of national data retention laws on the protection of fundamental
rights. In this context, the judgment in case C-140/20, Commissioner of An Garda
Sìochana judgment, crystallizes the recent position of the Court to justify the general
and indiscriminate data retention vis-à-vis the need to protect the essential functions
and fundamental interests of the State concerning genuine and present, or foreseeable,
threats to its security. L’annullamento della direttiva 2006/24/CE ha innescato un fitto dialogo
tra giudici nazionali e Corte di giustizia dell’Unione europea in ordine alla legittimità
e proporzionalità delle misure statali in materia di data retention in rapporto alla
tutela dei diritti fondamentali. In tale contesto la sentenza C-140/20, Commissioner
of An Garda Sìochana, cristallizza il recente approdo della Corte teso a giustificare
la conservazione generalizzata, preventiva e indiscriminata dei dati personali dei
singoli dinanzi a esigenze di tutela delle funzioni essenziali e degli interessi
fondamentali dello Stato rispetto a minacce reali ed attuali, o prevedibili, alla sua
sicurezza.