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Principi generali e autonomia negoziale
dc.contributor.author | Nese, Marzio | |
dc.date.accessioned | 2023-02-20T13:59:20Z | |
dc.date.available | 2023-02-20T13:59:20Z | |
dc.date.issued | 2019-12-18 | |
dc.identifier.uri | http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/6390 | |
dc.identifier.uri | http://dx.doi.org/10.14273/unisa-4463 | |
dc.description | 2017 - 2018 | it_IT |
dc.description.abstract | A discourse on the general principles of law cannot ignore the investigation of the role that the judicial interpretation plays with respect to their elaboration. Indeed, it is not possible to distinguish: the investigation overlaps with the discourse. The different theoretical approaches on the nature and on the scope of the general principles oscillate between the absolute negation of the interpretation’s contribution in making the rule of the concrete case and the attribution to the precedent of the quality of formal source of law. That is to say, we are witnessing conceptual and ideological graduations of the recognition of the principles’ normative nature. The present work aims to justify the normativity of the (expressed and not) principles and (at least) the paranormative nature of the precedent. From this does not follow a passive deference to the current judicial interpretation, but rather the obligation to start from it in order to verify whether it is still, if it has been, the one that offers the best concretization and development to legal system’s values in relation to the factual circumstances of application, through the balancing of relevant principles and rules. The current complex and multilevel legal system, which increasingly uses the general principles to govern complexity, cannot be reduced to a set of rules, commands to be executed mechanically, according to the subsumption’s dogmatic logic, for which the only way to valorize the peculiarities of the concrete case, eventually, is offered by the range of possibilities of linguistic signification of general clauses and undetermined legal concepts. On the other hand, with the advent of the Constitution the ethical datum penetrates into the juridical one, providing it with meaning and legitimacy. The value is positivized, it is norm, id est: principle, directly applicable in private law relations. It constitutes justification of any legal effect; this requires re-reading the foundation of legislative, administrative and contractual powers of regulation of interests in a single key. ... [edited by Author] | it_IT |
dc.description.abstract | Un discorso sui princípi generali del diritto non può prescindere dall’indagine sul ruolo che la giurisprudenza assume rispetto alla loro elaborazione. Anzi, distinguere non è possibile: l’indagine si sovrappone al discorso. Le diverse impostazioni teoriche su natura e ámbito di operatività dei princípi generali oscillano tra l’assoluta negazione del concorso dell’interpretazione nella costruzione della regola del caso concreto e l’attribuzione alla giurisprudenza della qualità di fonte formale – e non già solo (di formante) sostanziale – del diritto. Si assiste, cioè, a graduazioni concettuali e ideologiche del riconoscimento della natura normativa dei princípi. Il presente lavoro si propone di giustificare, sia in punto di effettività che sulla base del dato positivo, la normatività dei princípi (espressi e no) e il valore (quantomeno) paranormativo della giurisprudenza. Dal che consegue non un passivo ossequio all’interpretazione giudiziale corrente, bensì l’obbligo di prendere le mosse da essa onde verificare se sia ancóra, ove lo sia stata, quella che meglio offra concretizzazione e sviluppo, per il medio del bilanciamento dei princípi e regole conferenti, all’idealità del sistema normativo in relazione alle circostanze fattuali d’applicazione. L’attuale sistema ordinamentale, complesso e multilivello, il quale sempre più fa espresso ricorso ai princípi generali per governare la complessità, non può essere ridotto a insieme di regole, comandi da applicare a mezzo di automatismi avalutativi, secondando impostazioni dogmatiche informate alla logica sussuntiva della fattispecie concreta in quella astratta e alla cui stregua unico dispositivo di valorizzazione delle peculiarità del caso concreto è, se del caso, offerto dal ventaglio di possibilità di significazione linguistica di clausole generali e concetti giuridici indeterminati. Di contro, con l’avvento della Costituzione il dato etico penetra in quello giuridico, fornendolo di senso e legittimità. Il valore è positivizzato, è norma, id est: principio, direttamente applicabile nei rapporti interprivati. Esso costituisce giustificazione di qualsivoglia effetto giuridico; ciò impone di rivalutare in chiave unitaria lo stesso fondamento dei poteri, legislativo, amministrativo e negoziale, di regolazione di interessi. ... [edited by Author] | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.publisher | Universita degli studi di Salerno | it_IT |
dc.subject | Drittwirkung | it_IT |
dc.subject | Principi | it_IT |
dc.subject | Contratto | it_IT |
dc.title | Principi generali e autonomia negoziale | it_IT |
dc.type | Doctoral Thesis | it_IT |
dc.subject.miur | IUS-01 DIRITTO PRIVATO | it_IT |
dc.contributor.coordinatore | Preterossi, Geminello | it_IT |
dc.description.ciclo | XXXI ciclo | it_IT |
dc.contributor.tutor | Federico, Andrea | it_IT |
dc.identifier.Dipartimento | Scienze giuridiche | it_IT |