A proposal for the expanded fruition of Cultural Heritage Sites: CAME, a methodology for their digitization
Abstract
Architectural and landscape heritage can be defined as the tangible - and intangible - memory
of a community’s culture. It is an immense resource, but at the same time, yet enormously
fragile and, unfortunately, essentially non-renewable. Its recognition as such implies a
permanent action aimed at its knowledge and conservation, in order to ensure its correct
transmission to future generations.
The research project, in an attempt to respond to these needs, has explored innovative
methodologies for the management and analysis of risks, vulnerability of cultural heritage and social
impact, topics absolutely aligned with the research areas of the Department of Civil Engineering of
the University of Salerno and the PhD Course in Risk and Sustainability in Civil, Architectural and
Environmental Engineering Systems. Thereby, I have had the opportunity to highlight the role and
the current impact of digital technologies for the knowledge and protection of cultural heritage. In
the first chapter I will therefore focus on defining and assessing the importance of cultural heritage
as a sustainable resource for society and how to protect it, considering its possible risks, from the
more engineering ones to oblivion and/or loss of cultural memory.
Scientific and technological advances that promote strategies to protect cultural heritage are
the order of the day: digitization, modeling, visualization, and the use of immersive systems have
acquired unprecedented weight. The second chapter will highlight the new horizons that allow
the incorporation of very different perspectives on heritage, involving increasingly specialized
disciplines, with their own languages and algorithms. It will present the most contemporary
international initiatives and strategies to improve qualitatively and quantitatively, through the
tools offered by digital technologies, the possibilities of approaching the knowledge of cultural
heritage by promoting new systems to interpret and conserve it.
The methodology, which contemplates the analysis, digitization, and fruition of heritage, has
been designed and applied in three case studies potentially recognizable by UNESCO as World
Heritage Sites. Based on documentary research and the application of integrated digital survey
and data processing techniques, actions have been developed to meet the increasing needs of
society in terms of survey, recovery, and conservation.
The cases analyzed do not follow a chronological order, but are presented in an order of scale,
progressively moving away from the object. The first case study, on an architectural scale,
focuses on an emblematic example of medieval Italy; the second case study, on a landscape
scale, deals with the gardens and landscapes of Baroque Germany; finally, the last case study,
this time on a territorial scale, focuses on one of the most extraordinary archaeological
testimonies of pre-colonial South Africa. .. [edited by Author] Il patrimonio, architettonico e paesaggistico, può essere definito come la memoria materiale –
e immateriale – della cultura di un popolo. È una risorsa immensa, ma allo stesso tempo,
enormemente fragile e, purtroppo, essenzialmente non rinnovabile. Ilsuo riconoscimento come
tale implica un’azione continua volta alla sua conoscenza e conservazione, per assicurare la sua
adeguata trasmissione alle generazioni future.
Il progetto di ricerca, nel tentativo di voler rispondere a queste esigenze, ha sperimentato
metodologie innovative per la gestione e l’analisi dei rischi, della vulnerabilità del patrimonio
culturale e dell’impatto sociale, argomenti assolutamente in linea con le aree di ricerca del
Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno e del Corso di Dottorato
in Rischio e sostenibilità nei sistemi dell’ingegneria civile, edile ed ambientale. Ho così avuto
l’occasione di mettere in evidenza l’attuale ruolo e l’impatto delle tecnologie digitali per la
conoscenza e la protezione del patrimonio culturale. Nel primo capitolo mi concentrerò, quindi,
nel definire e valutare l’importanza dei beni culturali come risorsa sostenibile per la società e su
come proteggerli, considerandone gli eventuali rischi, da quelli più ingegneristici fino all’oblio
e/o alla perdita della memoria culturale.
I progressi scientifici e tecnologici che promuovono le strategie di protezione del patrimonio
culturale sono all’ordine del giorno: digitalizzazione, modellazione, visualizzazione e l’uso dei
sistemi immersivi, hanno acquisito un peso senza precedenti. Nel secondo capitolo si
metteranno in evidenzia i nuovi orizzonti che permettono di incorporare prospettive molto
diverse sul patrimonio, coinvolgendo discipline sempre più specializzate, con i propri linguaggi e
algoritmi. Si presenteranno le più contemporanee iniziative e strategie internazionali per
migliorare qualitativamente e quantitativamente, attraverso gli strumenti offerti dalle
tecnologie digitali, le possibilità di approccio alla conoscenza del patrimonio culturale
promuovendone nuovi sistemi per interpretarlo e conservarlo.
La metodologia, che contempla l’analisi, la digitalizzazione e la fruizione del patrimonio, è stata
disegnata e applicata su tre casistudio riconoscibili come patrimonio dell’umanità UNESCO. Sulla
base di una ricerca documentaria e l’applicazione di tecniche integrate di rilievo digitale ed
elaborazione dati,sono state sviluppate azioni per rispondere alle esigenze sempre più frequenti
della società in termini di rilievo, recupero e conservazione.
I casi studi analizzati non seguono un ordine cronologico ma piuttosto sono presentati secondo
un ordine di scala, allontanandoci progressivamente dal manufatto. Il primo caso studio, a scala
architettonica, si focalizza su un emblematico esempio dell’Italia medievale; il secondo caso
studio, a scala paesaggistica, è relativo ai giardini e paesaggi della Germania barocca; infine,
l’ultimo caso studio, questa volta a scala territoriale, ha trattato una delle più straordinarie
testimonianze archeologiche del Sudafrica precoloniale. .. [a cura dell'Autore]