Regolamento (UE) 2019/452 e meccanismi di controllo degli investimenti esteri diretti: il vaglio europeo sul caso ungherese
Abstract
This paper analyzes the delicate balance between national security
concerns and EU law, focusing on the control mechanisms of foreign direct
investment (FDI) as a vivid example of the come-back of the State and the growing
awareness of the implications of the new strategic role played by public authorities
in the chessboard of geopolitical competition. The work focuses on the distribution
of powers regarding FDI and their control, and then on the implications in terms of national sovereignty and the European integration process. In doing so, it examines
the European Commission’s recent position on the exercise of special powers by the
Hungarian government: the case, in fact, may set an interesting precedent regarding
future developments in State-EU relations on the use of domestic mechanisms of FDI
control. Will an even greater integration among Member States and the Union be
possible, or could times of further instability lead to more fragmentation and
disintegration? Il presente contributo intende analizzare il delicato equilibrio tra sicurezza
nazionale e diritto dell’Unione europea, concentrandosi sui meccanismi di controllo
degli investimenti diretti esteri (IED) quale vivido esempio del ritorno dello Stato e
della crescente consapevolezza delle implicazioni del nuovo ruolo strategico giocato
dai poteri pubblici nello scacchiere della competizione geopolitica. In particolare, si
sofferma sull’analisi del riparto di competenze in materia di IED e di loro controllo,
quindi sulle implicazioni in termini di sovranità nazionale e di processo di
integrazione europea. Nel fare ciò, esamina la recente posizione della Commissione
europea sull’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo ungherese: il caso,
infatti, può costituire un interessante precedente circa futuri sviluppi dei rapporti
Stato-UE in materia di ricorso ai meccanismi domestici di controllo degli IED. Sarà
possibile una ancora maggiore integrazione tra gli Stati membri ed Unione, ovvero
tempi di ulteriori instabilità condurranno ad una maggiore frammentazione e
disintegrazione?