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Public history: discussioni e pratiche
dc.contributor.author | Bertella Farnetti, Paolo | |
dc.contributor.author | Botti, Alfonso | |
dc.contributor.author | Bertucelli, Lorenzo | |
dc.date.accessioned | 2023-10-18T13:43:18Z | |
dc.date.available | 2023-10-18T13:43:18Z | |
dc.date.issued | 2017 | |
dc.identifier.citation | Paolo Bertella Farnetti, Lorenzo Bertucelli, Alfonso Botti, a cura di, “Public history: discussioni e pratiche”, Udine: Mimesis, 2017 (Passato prossimo ; 34) | it_IT |
dc.identifier.isbn | 9788857540696 | it_IT |
dc.identifier.uri | https://opac.bncf.firenze.sbn.it/Record/LO11677183 | it_IT |
dc.identifier.uri | http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/6846 | |
dc.identifier.uri | http://dx.doi.org/10.14273/unisa-4906 | |
dc.description.abstract | Nonostante le sue contraddizioni e l’eterogeneità delle sue pratiche la Public History è riuscita a mantenere un’identità di disciplina accademica e, dopo uno sviluppo fortunato negli Stati Uniti, ha iniziato un suo percorso di internazionalizzazione, soprattutto nei paesi linguisticamente affini, trovando solo da poco uno spazio nell’Europa continentale. Nel suo sviluppo internazionale si confrontano definizioni e applicazioni variegate, con diversi percorsi nazionali alla Public History. La Public History non è una disciplina “altra” rispetto alla storia, quanto piuttosto un approccio fondato sulla priorità di portare in pubblico la storia, di mediare con il pubblico la conoscenza storica accettando una negoziazione costante con le memorie e gli sguardi altri sul passato. Il public historian è prima di tutto uno storico che condivide con la comunità scientifica i fondamenti metodologici e le acquisizioni della storiografia più avvertita. Il suo scopo è quello di riconoscere la domanda che proviene dalla società, modulare di conseguenza la propria attività e su queste basi aprire un cantiere comune, in grado di attrezzare un percorso condiviso che conduca il pubblico dal passato alla storia, dal fatto all’interpretazione, un processo collaborativo e coinvolgente che condivida interrogativi e “autorità”, che si chieda cosa significhi pensare storicamente, che espliciti quanto la conoscenza del passato sia sempre una costruzione e non un ritrovamento. | it_IT |
dc.format.extent | 338 p. | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.publisher | Udine: Mimesis | it_IT |
dc.source | UniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneo | it_IT |
dc.title | Public history: discussioni e pratiche | it_IT |
dc.type | Book | it_IT |