dc.description.abstract | L’obiettivo principale del presente lavoro è instaurare un dialogo tra l’immagine letteraria
di Bilbao e quella reale, ricostruita attraverso fonti di carattere geografico, per tracciare una
“storia” della città nel tempo. Pur avendo, apparentemente, interessi e finalità differenti, la
letteratura e la geografia sono accomunate dall’osservazione, la descrizione e
l’interpretazione del mondo. Nel caso specifico del presente lavoro, la ricerca geografica
offre la possibilità di approfondire le dinamiche in atto nelle diverse fasi della storia urbana,
mentre le fonti letterarie consentono di rintracciare i processi evolutivi e i tratti resilienti
della città, ponendosi come il riflesso delle esperienze vissute dagli scrittori. La prospettiva
considerata è quella degli insiders che conoscono la città “da dentro” e sono in grado di
tenere traccia delle metamorfosi che essa subisce. Attraverso lo schema metodologico messo
a punto, si conduce un’indagine finalizzata a ricostruire le dinamiche socio-economiche e
urbanistiche che hanno interessato il sistema urbano di Bilbao a partire dalla seconda metà
dell’Ottocento, stabilendo un confronto con le rappresentazioni letterarie che ne sono
derivate. Il vasto arco temporale considerato è suddiviso in tre macroperiodi, utilizzati come
quadri di riferimento per lo studio della trasformazione urbana; rispetto a ciascuno di essi, si
prende in esame un autore che ha frequentemente ritratto la città nella sua produzione, per
esaminare come questa venga percepita nel suo continuo mutare. Miguel de Unamuno, Blas
de Otero e Jon Juaristi, nati e vissuti a Bilbao in periodi diversi ma consecutivi, hanno fatto
dei riferimenti alla città un motivo ricorrente nei loro scritti, mostrandosi sorprendentemente
accomunati da un contrastante sentimento di odi et amo nei suoi confronti. La scelta di
adottare un approccio multifocale risiede nell’indole dello spazio urbano che, per sua natura,
si offre a una molteplicità di sguardi: osservare Bilbao da più prospettive, in senso
diacronico, contestualizzando ciascuna di esse, sincronicamente, all’interno del quadro geo-
letterario di appartenenza consente di ripercorrere un tratto della storia urbana, per provare
a rintracciare nei significati attribuiti alla città in letteratura un fil rouge che possa ricondurre
ai suoi caratteri intrinseci e, in qualche modo, immutabili. Il ritratto di Bilbao delineato per
ciascun periodo si arricchisce, inoltre, di ulteriori sguardi, attraverso un excursus tra
prospettive altre, interne ed esterne, al fine di instaurare, quando possibile, un confronto con
i punti di vista dei tre scrittori oggetto della tesi. Ripercorrendo la produzione di questi ultimi,
oltre a constatare il perenne mutare della città, è possibile individuare dei punti fermi nel suo
ritratto: nonostante abbiano conosciuto Bilbao in momenti segnati da scenari socio-
economici, politici e culturali profondamente diversi, essi ne delineano un’immagine che, se
sovrapposta, presenta più di un tratto in comune. Nonostante le profonde trasformazioni
subite nel corso dei secoli, Bilbao dà l’impressione di essere caratterizzata da una dicotomia
insanabile che la rende sempre oggetto di una duplice lettura: se, da un lato, rappresenta il
calore materno e il rifugio dalle avversità, dall’altro, invece, si mostra come il luogo del caos
che spinge alla fuga, soffoca, travolge. L’indole della città pare condensarsi nei suoi
contrasti, nell’incertezza dell’instabilità e, soprattutto, nella certezza del cambiamento, che
la conduce a diventare altra da sé, senza però mai smettere di essere riconosciuta da coloro
che in essa, dopotutto, si riconoscono. [a cura dell'Autore] | it_IT |