dc.description.abstract | Secondo le previsioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), la domanda alimentare è in continua
crescita. Al tempo stesso si stima che entro il 2050 si avrò un aumento
della risorsa idrica pari al 90% in più rispetto a quella attuale.
Per fronteggiare queste problematiche, si sta cercando sempre più di
implementare soluzioni ispirate alla natura, tra queste l’agricoltura urbana.
L’agricoltura urbana è una recente pratica che considera di produrre cibo
in modo sostenibile, minimizzando gli spazi e riducendo il consumo
idrico. Inoltre, rispetto alle pratiche agricole tradizionali, non richiede
utilizzo di fertilizzanti che sono fra i principali inquinanti che si trovano
non solo nel suolo, ma anche nei corpi idrici superficiali.
Va anche considerato l’inquinamento annesso alle pratiche per la gestione
e manutenzione di tali sistemi. Con le pratica di agricoltura urbana non
solo si riesci a fronteggiare tali criticità, ma soprattutto sarà possibile
produrre risorse a km 0. Tali soluzioni risulteranno pertanto sostenibili
sotto qualsiasi punto di vista: economico, in quanto forniranno cibo dal
valore aggiunto; sociale, in quanto creeranno nuovi posti di lavoro e nuove
conoscenze all’interno della società; ambientale, in quanto si produrrà cibo
in maniera sicura e sostenibile.
Una delle principali applicazioni dell’agricoltura urbana è l’acquaponica.
L’acquaponica è la combinazione sinergica di dell’acquacoltura, ovvero
dell’allevamento di specie ittica e dell’idroponica, ovvero della coltivazione
di specie vegetale in assenza di acqua.
L’acquacoltura nasce in quanto la richiesta di alimenti non potrà più essere
soddisfatta solo dalla attività di pesca, per questo motivo l’acquacoltura,
sta assumendo un ruolo sempre più importante aumentando l'offerta
globale di alimenti e mostrando un enorme potenziale per affrontare la
malnutrizione e le malattie legate all'alimentazione.
Dall’altro lato invece l’idroponica rappresenta una valida alternativa alle
tecniche di coltivazione convenzionali basate sul suolo. Infatti, svolgendo
confronti in termini di efficacia, qualità, consumo di acqua e velocità di
produzione, si è visto che il sistema idroponico sia in grado di produrre
una resa significativamente migliore rispetto alle tecniche convenzionali.
Ma il beneficio maggiore si ottiene quando questi due sistemi lavorano in
maniera sinergica, creando per l’appunto i sistemi acquaponici che saranno
in grado di fornire un’opportunità per rafforzare la sicurezza alimentare,
incrementare l’offerta di specie ittiche e vegetali, e riutilizzare risorse
fondamentali. Con i sistemi acquaponici è possibile ottenere la produzione
contemporanea sia di specie acquatiche, sia di specie vegetali utilizzando
quantità ridotte di acqua, di fertilizzanti e di area di coltura. | it_IT |