Narciso e Teseo. Politiche europee, patrimoni culturali, tradizioni e culture territoriali
Abstract
This work has the primary objective of discussing, in its generality and in its
specific implications, the concept of Cultural Heritage compared with the
innovations linked to forms of communication and to devalued traditions and
today instead rejected in their socio-cultural importance, in view of a broader,
broader, more flexible concept, yet closer to the variety of cultural processes
innervated in the daily life of a society with advanced technology and
communication systems.
Furthermore, it is interesting to understand how and to what extent the Cultural
Heritage (understood in the redefinition to which the research aims) can become a
lever to build sustainable environments, of life and relationships, for communities
and territories both urban and, sometimes, marginalized or forced to the mere
condition of the periphery.
Furthermore, the legislative-regulatory framework is analyzed which today
outlines the possibility, for the various European territories, to define their own
socio-economic development plan through the full implementation of multilevel
governance, which can and must aim at an industry that revolves around the
heritage, production and cultural processes of communities, interacting with
innovative and sometimes revolutionary systems and forms of communication. [edited by Author] Questo lavoro ha l’obiettivo primario di discutere, nella sua generalità e nei suoi risvolti specifici, il concetto di Patrimonio Culturale messo a confronto con le innovazioni legate a forme comunicative e a tradizioni svalorizzate e oggi invece rigiudicate nella loro importanza socio-culturale, in vista di una concezione più larga, ampia, duttile eppure ravvicinata alla varietà dei processi culturali innervati nella vita quotidiana di una società a tecnologia e a sistema di comunicazione avanzato. Inoltre, interessa capire come e in quale misura i Patrimoni Culturali (intesi nella ridefinizone alla quale la ricerca punta) possano diventare una leva per costruire ambienti sostenibili, di vita e di relazione, per comunità e territori sia urbani che, talvolta, marginalizzati o costretti alla mera condizione di periferia. Viene analizzato, inoltre, il quadro normativo-regolamentare che oggi delinea la possibilità, per i diversi territori europei, di definire il proprio piano di sviluppo socioeconomico attraverso la piena attuazione della governance multilivello, che può e deve puntare a un’industria che ruoti intorno ai patrimoni, alle produzioni e ai processi culturali delle comunità, interagenti con sistemi e forme di comunicazione innovativi e talvolta rivoluzionari. [a cura dell'Autore]