Da Gesualdo a Cresta: le dimensioni del tempo
Abstract
L'articolo	 esamina	 il	 processo	 di	 rielaborazione	
musicale	attraverso	il	confronto	tra	il	madrigale	
Itene	o	miei	sospiri	di	Carlo	Gesualdo	e	la	composizione	In	Amoroso	canto	di	Gianvincenzo	Cresta.	
Viene	sottolineato	come	la	musica,	liberata	dalle	
contingenze	 storiche,	possa	risuonare	con	nuove	
significanze	nel	presente. Molti	compositori	come	
Stravinskij,	 Sciarrino	 e	 Mantovani	 hanno	 risco perto	Gesualdo,	dialogando	con	la	sua	musica.	 Il	
compositore	Gianvincenzo	Cresta,	in	particolare,	
combina	musica	antica	e sperimentale	per	creare	
opere	che	uniscono	passato	e	presente.	Nel	suo	lavoro,	 si	ispira	 al	madrigale	 di	 Gesualdo.	 La	 presente	 analisi	 si	 concentra	 su	 come	le	 sezioni	 del	
madrigale	vengono	elaborate,	con	particolare	attenzione	alle	dimensioni	temporali,	perché	per	il	
compositore	la	musica	è	energia	che	si	muove	nel	
tempo.	Dall’analisi	si	nota	come	Cresta	non	si	limita	a	citare	o	parafrasare	l'originale,	ma	ricalca	
la	struttura	temporale	del	madrigale,	espandendo	
e	reinterpretando	le	sue	caratteristiche	energetiche,	questo	fa	sì	che	la	sua	composizione	diventi	
qualcosa	di	“altro”.	Questo	processo	crea	una	musica	che,	pur	richiamando	il	passato,	 si	presenta	
come	nuova	e	originale.	 In	conclusione	l'articolo	
mette	in	evidenza	un	concetto	che	è	alla	base	della	
poetica	di	Cresta,	ossia	che	la	musica	è	"la	forma	
del	tempo". The	 article	 examines	 the	 process	 of	 musical	 reworking	 through	 a	 comparison	 of	 Carlo	 Gesualdo's	 madrigal	 Itene	 o	 miei	 sospiri	 and	 Gianvincenzo	Cresta's	composition	In	Amoroso	canto.	
It	is	emphasized	how	music,	freed	from	historical	
contingencies,	can	resonate	with	new	meanings	in	
the	present.
Many	composers	such	as	Stravinsky,	Sciarrino	and	
Mantovani	have	 rediscovered	Gesualdo,	dialoguing	 with	 his	 music.	 Composer	 Gianvincenzo	
Cresta,	in	particular,	combines	early	and	experimental	music	to	create	works	that	unite	past	and	
present.	In	his	work,	he	draws	inspiration	from	Gesualdo's	 madrigal.	 This	 analysis	focuses	 on	 how	
sections	of	the	madrigal	are	processed,	with	particular	attention	to	temporal	dimensions,	because	
for	the	composer,	music	is	energy	moving	through	
time.	 The	 analysis	 shows	 that	 Cresta	 does	 not	
merely	 quote	 or	 paraphrase	 the	 original;	 he	
traces	the	temporal	structure	of	the	madrigal,	expanding	and	reinterpreting	its	energetic	characteristics,	 making	 his	 composition	 something	
"other."	This	process	creates	music	that,	while	recalling	the	past,	appears	new	and	original.
In	conclusion,	the	article	highlights	a	concept	that	
lies	at	the	heart	of	Cresta's	poetics:	music	is	“the	
form	of	time.” 
URI
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-5742http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7701
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