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dc.date.accessioned2025-04-07T12:00:39Z
dc.date.available2025-04-07T12:00:39Z
dc.description.abstractL’esame delle richieste di protezione internazionale presentate da donne che fuggono da violenze fondate sul genere sono perlopiù ricondotte alle persecuzioni per “appartenenza a un determinato gruppo sociale”. Questo motivo di persecuzione è però ingabbiato in criteri rigidi, che si prestano a interpretazioni arbitrarie, che la Corte di giustizia nella sentenza WS (C-621/21) ha di fatto finito per confermare. Tuttavia, al contempo, qualificando la Convenzione di Istanbul come strumento interpretativo della politica comune europea in materia di asilo e di protezione sussidiaria, la Corte ha imposto una lettura della disciplina dell’Unione europea più attenta alle questioni di genere, che dovrebbe portare a una migliore tipizzazione delle situazioni in cui le donne migranti vittime di violenza debbono trovare protezione.it_IT
dc.description.abstractApplications for international protection by women fleeing gender-based violence are mostly traced back to persecution for ‘membership of a particular social group’. This persecution ground is, however, caged in rigid criteria that lend themselves to arbitrary interpretations, which the Court of Justice in its WS judgment (C-621/21) has in fact ended up confirming. However, at the same time, by qualifying the Istanbul Convention as an interpretative instrument of the common European policy on asylum and subsidiary protection, the Court has imposed a more gendersensitive reading of the European Union's rules, which should lead to a better identification of the situations in which migrant women victims of violence must find protection.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-SAit_IT
dc.source.urihttps://www.fsjeurostudies.eu/files/FSJ.2.2024.17.SPATTI.pdf
dc.relation.ispartofjournalFreedom, Security & Justice: European Legal Studiesit_IT
dc.identifier.citationSpatti, M. “Violenza contro le donne e appartenenza a “un determinato gruppo sociale” nella determinazione dello status di rifugiato. Riflessioni a margine della sentenza WS (C-621/21) della Corte di giustizia.“ Freedom, Security & Justice: European Legal Studies 2 (2024): 375-390it_IT
dc.titleViolenza contro le donne e appartenenza a “un determinato gruppo sociale” nella determinazione dello status di rifugiato. Riflessioni a margine della sentenza WS (C-621/21) della Corte di giustiziait_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorSpatti, Monica
dc.date.issued2024
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8057
dc.typeJournal Articleit_IT
dc.format.extentP. 375-390it_IT
dc.identifier.doi10.26321/ M.SPATTI.02.2024.17it_IT
dc.identifier.issn2532-2079it_IT
dc.subjectDonne rifugiateit_IT
dc.subjectViolenza contro le donneit_IT
dc.subjectAppartenenza a un determinato gruppo socialeit_IT
dc.subjectConvenzione di Istanbulit_IT
dc.subjectCorte di giustizia dell’Unione europeait_IT
dc.subjectRefugee womenit_IT
dc.subjectViolence against womenit_IT
dc.subjectMembership of a particular social groupit_IT
dc.subjectIstanbul Conventionit_IT
dc.subjectCourt of Justice of the European Unionit_IT
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