Il poema che non c’è: La Primavera di Giovanni Botero
Abstract
Il contributo studia il poema La Primavera di Giovanni Botero, collocandolo all’interno del contesto culturale della corte di Carlo Emanuele I e ponendo a confronto le tre redazioni superstiti. L’opera costituisce un ponte tra la cultura tardo cinquecentesca e quella barocca: Botero coglie acutamente la nuova sensibilità e le nuove istanze ideologiche, ma le rifiuta alla luce del moralismo cristiano. La scelta della digressione come principio fondante dell’opera, tuttavia, mette in discussione lo statuto stesso del poema, con soluzioni arditamente sperimentali, quali neppure lo stesso Marino avrà il coraggio di adottare. The paper studies the poem La Primavera by Giovanni Botero, placing it within the cultural context of the court of Carlo Emanuele I and comparing the three surviving redactions. La Primavera constitutes a bridge between late sixteenth-century and baroque culture: Botero acutely captures the new atmosphere and new ideological aspirations, but rejects them in the light of Christian moralism. The choice of digression as the founding principle of the work, however, calls into question the status of the poem, with boldly experimental solutions, which not even Marino himself will have the courage to adopt.
URI
http://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2024/09/sinestesieonline_settembre2024_barocco_03_boggione.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8180