‘La Crociata degli Innocenti’ e dintorni. D'Annunzio al bivio tra i generi
Abstract
Unico soggetto originale che d'Annunzio abbia affidato al cinematografo, La crociata degli innocenti, pensata a partire dal 1912, elaborata nello stesso periodo della collaborazione a Cabiria, lascia tracce della sua persistenza anche dopo la realizzazione del film, che esce nel gennaio 1917. I generi chiamati in causa per le riscritture de La crociata sono l'opera musicale, il teatro (entro cui ormai la componente musicale è pervasiva) e il cinema. Sembra quasi che il plot di quest'opera entri in un circuito che non è azzardato definire narrazione transmediale, un processo lungo il quale gli elementi di un racconto attraversano diversi canali di distribuzione. Al centro del fare artistico non c’è tanto il prodotto in sé, quanto l’insieme delle operazioni che lo determinano e accompagnano. Al bivio fra i generi - una destinazione talvolta non esclude un'altra - l'opera, o meglio, l'idea dell'opera attraversa metamorfosi diverse e diverse responsabilità, sempre sotto la supervisione e il controllo dell'autore. Tutta la vicenda dell'elaborazione della Crociata può leggersi come un episodio emblematico all'interno dell'evoluzione del sistema della comunicazione letteraria e dello spettacolo in un momento preciso della storia della cultura italiana, che poi coincide con uno snodo altrettanto significativo nell'ambito del succedersi delle stagioni creative di d'Annunzio. Circostanze che portano in superficie addentellati con l'evoluzione dei singoli linguaggi artistici da una parte, e con fenomeni di interrelazione fra gli stessi, dall'altra. La crociata degli innocenti, the only original subject that d'Annunzio wrote for the cinema, conceived from 1912, developed at the same time as his collaboration on Cabiria, leaves traces of its persistence even after the making of the film, which was released in January 1917. The reference genres for the rewrites of La crociata are musical opera, theater (where the musical aspect is pervasive) and cinema. It seems that the plot of this work enters a circuit that we can define as transmedia narration, a process along which the elements of a story pass through different distribution channels. At the center of the work of art there is not so much the product itself as the set of operations that generate and accompany it. At the crossroads between genres - one destination sometimes does not exclude another - the work, or rather, the idea of the work goes through different metamorphoses and different responsibilities, always under the authorial supervision. We can read the story of the elaboration of La crociata as an emblematic episode of the evolution of the system of literary communication and entertainment in a precise moment in the history of Italian culture. It coincides with an equally significant turning point in the context of d'Annunzio's creative seasons. All this brings to light in connection with the evolution of individual artistic languages and with the interrelationship between them.
URI
https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2025/02/sinestesieonline_45_gennaio2025_dinallo.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8260