Solo pallidi spettri d’alchimia. La genericità dell’apparato magico-alchemico nell’‘Argonautica’ di Angelo Ingegneri (1606)
Abstract
Il presente contributo tenta di tracciare il profilo magico-alchemico dell’Argonautica di Angelo Ingegneri, inquadrandone i riferimenti simbolici alla tradizione ermetica. Partendo da una breve disamina dello stato dell’alchimia rinascimentale, si tenta di leggere i versi dell’Ingegneri in chiave simbolica, come scopertamente l’autore stesso suggerisce di fare, per dedurne quanto profonda sia effettivamente la conoscenza esoterica del poeta e quanto radicalmente essa agisca nella configurazione dell’eroe e dei personaggi secondari: alla luce di questa disamina, il poemetto si lascia leggere come una generica e spesso superficiale messa in versi dei più noti concetti alchemici del tempo, presumibilmente giunti all’autore solo per via indiretta e metabolizzati poeticamente senza un reale approfondimento filosofico. This contribution attempts to outline the magical-alchemical profile of Angelo Ingegneri's Argonautica, situating its symbolic references within the Hermetic tradition. Beginning with a brief examination of the state of Renaissance alchemy, it aims to interpret Ingegneri's verses symbolically, as the author himself explicitly suggests, in order to ascertain the depth of the poet's esoteric knowledge and the extent to which it influences the configuration of the hero and secondary characters. In light of this analysis, the poem can be read as a general and often superficial versification of the most well-known alchemical concepts of the time, presumably received by the author only indirectly and poetically assimilated without genuine philosophical depth.
URI
https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2025/02/sinestesieonline_45_gennaio2025_cucugliato.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8262