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dc.date.accessioned2025-07-01T10:18:12Z
dc.date.available2025-07-01T10:18:12Z
dc.descriptionC. Rosati, “Panel 8 – Fare e comunicare la storia nella realizzazione di percorsi espositivi. Alcune esperienze.”; “Gli oggetti raccontano cosa?” (S. Bartolini); “Per un’Europa unita. Il futuro dell’Europa nel pensiero e nell’opera di Carlo Maria Martini” (F. Perugi); “Le cicatrici della vittoria. Pistoia e le memorie della Grande Guerra” (F. Cutolo) in AIPH 2020 - Book of Abstract, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2021, pp. 123-141it_IT
dc.description.abstractTre esposizioni di argomento storico si prestano a una riflessione su pratiche di divulgazione che nascono all’interno di gruppi di storici. La novità è proprio nella loro partecipazione alla costruzione del percorso espositivo e non solo all’elaborazione dei contenuti. Partiamo dalle origini. La mostra Il futuro dell’Europa nel pensiero e nell’opera di Carlo Maria Martini nasce a seguito di un dottorato di ricerca che ha, in questo modo, un esito abbastanza insolito. Aggiunge un nuovo medium a quello più canonico della pubblicazione. Le cicatrici della vittoria è l’ultima di tre esposizioni sulla Prima Guerra Mondiale a Pistoia, cadenzate nell’arco di tre anni. Le tre mostre sono state sostenute da una ricerca e da una ricognizione d’archivio svolte da storici dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Pistoia e dell’Associazione Storia e Città. La chiave a stella si pone, invece, come un’espressione della missione della Fondazione Valore Lavoro della Cgil. Nasce, quindi, rispetto alle altre due, all’interno di un programma di politica dell’istituzione. Per tutte le mostre la scelta tematica è legata, non a una programmazione di eventi espositivi, in quanto tali, ma a un calendario civile (il cinquantesimo anno di attività del Dipartimento di Scienze Religiose dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la ricorrenza del centenario della prima guerra mondiale, la festa dei lavoratori). In questo senso sembrano consolidare la pratica di una declinazione espositiva dei temi proposti dal calendario civile rispetto ad altre forme come la cerimonia o il convegno. Nel progetto delle tre esposizioni è prevalente, come si è detto, l’apporto degli storici che hanno, tuttavia, dialogato con altri professionisti, dal grafico al museologo, dall’architetto all’artista.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalAIPH 2020 - Book of Abstractit_IT
dc.identifier.citationClaudio Rosati, “Panel 8 – Fare e comunicare la storia nella realizzazione di percorsi espositivi. Alcune esperienze.” in AIPH 2020 - Book of Abstract, AIPH - Associazione Italiana di Public History, 2021, pp. 123-141it_IT
dc.titlePanel 8 – Fare e comunicare la storia nella realizzazione di percorsi espositivi. Alcune esperienze.it_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorRosati, Claudio
dc.contributor.authorBartolini, Stefano
dc.contributor.authorPerugi, Francesca
dc.contributor.authorCutolo, Francesco
dc.date.issued2021
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/10613it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8361
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 123-141it_IT
dc.identifier.isbn9788894410839it_IT
dc.subjectProgettazione di esposizioni a tema storicoit_IT
dc.subjectLa divulgazione della storiait_IT
dc.subjectStoria del cristianesimoit_IT
dc.subject1989it_IT
dc.subjectPrima guerra mondialeit_IT
dc.subjectDopoguerrait_IT
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