Panel 34 - Storia e Baldoria! Quando la Storia è un piacere
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Data
2022Autore
Lacriola, Michele
Campolunghi, Valerio
Grazioli, Nicolò
Borgatta, Alberto
Metadata
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La crisi pandemica di Sars-Cov2 ha imposto un profondo ripensamento delle modalità
di fruizione dei contenuti (dalla scuola ai servizi pubblici, dal settore del turismo a quello
dei teatri), ma non ha intaccato minimamente una tendenza che il Rapporto di Federculture
2019 aveva individuato nel pre-pandemia: in Italia nel periodo 2008-2018 si è registrato un
calo in tutti i consumi culturali, fatta eccezione per siti e monumenti. Al contrario, la spesa
complessiva per le attività ricreative è andata via via crescendo.
Dopo un’ovvia battuta d’arresto per via della crisi pandemica ancora in corso, questo
trend ha ripreso a crescere con maggior vigore con la riapertura dei luoghi della socialità
conviviale. Dato che scegliere di non consumare è comunque una scelta, da questi dati
possono essere ricavate alcune utili indicazioni. Come ogni cosa, anche il ‘consumo di
Storia’ si muove in un mercato di domanda ed offerta. Se un’impresa smette di vendere,
di certo non incolpa gli ex clienti per questo. Al contrario, cerca di comprendere quali
siano le caratteristiche e i desideri del proprio pubblico potenziale, sviluppa promozioni
per stimolare l’acquisto. Perché se un prodotto non vende, allora il problema è nel prodotto,
in come viene percepito, veicolato, distribuito.
La Storia è, nel comune sentire, sinonimo di noia e sterile esposizione di fatti fine a sé
stessa. In un contesto di crisi economica e pandemica nella quale l’incertezza del futuro è
una traccia costante, nessuno sceglierà di acquistarne i prodotti, preferendo invece i consumi
ricreativi. È necessaria una nuova ‘immagine’ per la Storia ed il pubblico ha indicato quale
sia la strada da percorrere. La Storia deve divertire, deve trasformarsi – nella mentalità
collettiva – da consumo culturale a consumo ricreativo. Si può fare una cosa simile? Quali
i rischi e quali invece i punti di forza?
In questo panel tre associazioni (Pinte di Storia, Archeochef e AB. Fabbrica Creativa)
racconteranno le loro esperienze e gli strumenti che hanno utilizzato per operare questa
trasformazione, che pienamente rispecchiano quei consumi che in questo momento il
pubblico predilige: birra, cibo e musica.