AIPH 10 – Comunicare la guerra e la resistenza alle nuove generazioni: poste in gioco e prospettive
Data
2020Autore
Martinelli, Chiara
Falcioni, Rinaldo
Cutolo, Francesco
Pereira, Manuel
Metadata
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Numerosi e rilevanti fattori hanno modificato, negli ultimi quindici anni, la ricezione
della Resistenza tra le scuole e le nuove generazioni. Fattori fisiologici, come la scomparsa
graduale di chi, come semplice testimone o come attore concreto, fu coinvolto nelle vicende
resistenziali; e fattori politici dal forte impatto, come la ristrutturazione del programma di
storia per le scuole primarie e secondarie di primo grado; e fattori socio-culturali, primo
tra tutti la ristrutturazione delle formae mentis delle nuove generazioni che il decollo
degli smartphone e del Web 2.0 ha provocato, stimolando nei giovani la costruzione di un
diverso sistema attentivo e mnemonico: tutti questi elementi hanno contribuito a definire
nel panorama educativo una cartografia di nuove esigenze a cui, nello spiegare natura e
significato del processo resistenziale, è necessario rispondere adoperando modalità inedite,
più vicine alla cultura e alle modalità comunicative a noi contemporanee.
Scopo della presente proposta è indagare come enti e istituti culturali abbiano affrontato
questa situazione in divenire, declinandolo secondo tre assi metodologici: Educazione formale
– Educazione informale: l’ambito – tradizionale – dell’educazione formale dell’istituzione
scolastica e quello – fino ad adesso scarsamente toccato da interventi consapevolmente
didattici – dell’educazione informale del tempo libero, adottando, tanto nell’uno quanto
nell’altro caso, canali comunicativi e strategie didattiche di marca interattiva e costruttivista.
Apprendimenti cinestetici – apprendimenti visuali: Tutte le proposte qui accluse cercano
di comunicare la Resistenza sfruttando canali di apprendimento scarsamente sfruttati dalla
didattica consuetudinaria – ovvero quello dell’apprendimento visivo e dell’apprendimento
attraverso il movimento. Modalità inedite che possono accrescere, negli alunni, interesse e
motivazione. Costruzione della conoscenza: l’interazione con modalità di apprendimento
poco frequentate e il contatto diretto con le fonti della storia e della memoria stimolano,
attraverso il coinvolgimento emozionale-affettivo, la costruzione attiva della conoscenza.