AIPH 67 – Leggere la città
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Date
2019Author
Ravveduto, Marcello
Cacciapuoti, Giuliana
Piccioni, Lidia
Sacchetti, Giorgio
Mantini, Silvia
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Show full item recordAbstract
I contributi raccolti nel panel si concentrano su percorsi didattici, itinerari di turismo
culturale e interventi di ridefinizione dello spazio pubblico in maniera partecipativa
attraverso esperienze di Public History che permettono la fruizione della storia urbana e
paesaggistica. A partire dall’intervento di Piccioni e dal racconto di due “passeggiate”
urbane, virtuali e fisiche, nella città di Roma, con un grande riscontro di pubblico si
passerà ala presentazione di progetti di Public History incentrati sulla toponomastica,
attraverso processi partecipativi e politiche sperimentali coadiuvate dalle istituzioni locali,
come nel caso di Napoli, che verrà presentato da Cacciapuoti, dove è stata possibile
l’intitolazione degli spazi pubblici a figure rilevanti della vita civile ma rimosse dalla
memoria collettiva, a partire da figure esemplari femminili ed eroi civili di ogni epoca.
L’intervento di Sacchetti presenterà il lungo iter amministrativo e di mobilitazione
mediatica che ha permesso poter intitolare strade a personalità di rilievo della storia
dell’anarchismo ad Arezzo e a San Giovanni Valdarno, al centro dell'intervento di
Sacchetti, consente di analizzare la difficile ma possibile gestione dei rapporti con
istituzioni, partiti e realtà associative del territorio, al fine di creare il terreno culturale
propizio ad un’operazione che deve coinvolgere il pubblico in ogni sua fase. Verrà inoltre
discusso, con l’intervento di Mantini, il caso di studio INovating CIty Planning through
Information and Communication Technologies INCIPICT, che riguarda la città
dell’Aquila, a quasi un decennio dal terremoto del 2009. Un progetto di Public History, tra
storia urbana e ICT, che si innesta sul piano di ricostruzione con l’obiettivo di rendere
fruibile il patrimonio culturale e religioso cittadino nel contesto europeo e ricreare
virtualmente, con il 3D, ambienti architettonici e storici non più visitabili a causa del
sisma, contemplando al loro interno applicazioni ipertestuali capaci di restituire, oltre alle
immagini, la ricostruzione storica e la decifrazione dei simboli.