AIPH 63 – Uso pubblico della storia
Date
2019Author
Mineccia, Francesco
Kokoulin, Vladislav
Possieri, Andrea
Savino, Giovanni
Brunello Zanitti, Francesco
Metadata
Show full item recordAbstract
L'uso pubblico della storia come pratica politica strumentale all'appropriazione di
memorie condivise, alla creazione, alla distruzione o alla manipolazione di tradizioni,
narrazioni storiche e celebrative è il focus intorno al quale si sviluppano gli interventi
proposti in questo panel.
Dal difficile rapporto tra celebrazione della rivoluzione bolscevica nel calendario,
dapprima sovietico e successivamente russo, analizzato nell’intervento di Kokoulin, fino
alla sua rimozione dalla narrazione storica ufficiale recente. L’intervento di Savino parte
dal bilancio del centenario appena trascorso dagli eventi del 1917, che spunti per una
riflessione sulle declinazioni della Public History nella società russa
La relazione di Francesco Brunello Zanitti propone un’indagine sull’uso pubblico della
storia in India, analizzando dibattito innescato dalla produzione del film indiano
Padmaavat che ricostruisce avvenimenti mitici che narrano di come la leggendaria regina
Rajput di Chittor sia ricorsa al suicidio di massa per proteggere se stessa e le donne della
corte dalla conquista musulmana da parte del Sultanato di Delhi. Un'operazione che ha
riaperto la discussione sulle pratiche di uso pubblico della storia che contraddistinguono
l'agire politico e culturale indiano già dagli anni '80 del '900 e che restituisce un panorama
di grande frammentazione intorno a memorie e ricostruzioni storiche da parte del
fondamentalismo indù.
Un atteggiamento che seppure in modi diversi, ricorre anche in Italia, come mostrerà
Andrea Possieri con il suo intervento che si concentra sul dibattito sviluppatosi in Italia nel
periodo compreso tra la celebrazione del bicentenario dalla nascita di Garibaldi del 2007 e
l'anniversario per i 150 anni dell'Unità d'Italia del 2011. L’intervento che intende riportare al centro dell'attenzione il conflitto irrisolto tra
narrazione ufficiale e narrazioni locali, mettendo a nudo memorie divise sugli avvenimenti
fondanti della debole identità nazionale italiana.