AIPH 61 – Fotografia e Public History
Date
2019Author
Tomassini, Luigi
Bandini, Gianfranco
Caselli, Paola
Frignani, Fabrizio
Iervese, Vittorio
Polo, Davide
Metadata
Show full item recordAbstract
Le fotografie, pubbliche e private, sono fonti inesauribili di emozioni perché
compongono memorie e immaginari condivisi ma anche individuali, prestandosi a
molteplici interpretazioni. Assumono un valore storico documentario soltanto quando
vengono contestualizzate e le informazioni che contengono vengono estratte con i metodi
della storiografia contemporanea.
Gli interventi del panel riflettono sul ruolo della fotografia, e su una sua corretta
archiviazione, come supporto all’indagine storica di particolari temi e territori e come
strumento di grande rilevanza per interventi di Public History. Al centro dell’attenzione, il
complesso rapporto tra immagine e immaginario intessuto dal ruolo della fotografia storica
come deposito di narrazione (Iervese) e la prospettiva comparativa (Frignai, Archivio
Emilio Sereni) attraverso la quale la capacità del mezzo fotografico di congelare un istante,
rende possibile la ricostruzione dell’evoluzione storica e culturale del territorio e del
paesaggio, in questo caso paesaggi reggiani, dall’Appennino al fiume Po, nel periodo
compreso dal il 1920 e il 1970. Operazioni di recupero e valorizzazione che hanno, come
nel caso dell’uso della fotografia storica come strumento di rigenerazione urbana (Polo,
Associazione Ukkosen Teatteri), anche fini pedagogici. Una prospettiva nella quale si
inserisce perfettamente il progetto dell’Università di Firenze sulle relazioni adulto-bambino
che ha portato alla costruzione di un archivio digitale ad accesso libero di circa 2000
immagini provenienti da album di famiglia, corredate di un apparato di informazioni
necessarie a collocarle nel più ampio contesto della storia della famiglia e dell’infanzia.