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dc.date.accessioned2025-07-08T10:26:14Z
dc.date.available2025-07-08T10:26:14Z
dc.descriptionL. Tomassini, “AIPH 61 – Fotografia e Public History”; “Le relazioni adulto-bambino negli album fotografici di famiglia: un’esperienza di Public History per formare alle professioni educative” (G. Bandini, P. Caselli); “La fotografia comparata per leggere ed interpretare il paesaggio che cambia” (F. Frignani); “Dall’immagine all’immaginario. La fotografia storica come deposito di narrazioni” (V. Iervese); “Fotografia storica e rigenerazione urbana” (D. Polo) in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 305-309it_IT
dc.description.abstractLe fotografie, pubbliche e private, sono fonti inesauribili di emozioni perché compongono memorie e immaginari condivisi ma anche individuali, prestandosi a molteplici interpretazioni. Assumono un valore storico documentario soltanto quando vengono contestualizzate e le informazioni che contengono vengono estratte con i metodi della storiografia contemporanea. Gli interventi del panel riflettono sul ruolo della fotografia, e su una sua corretta archiviazione, come supporto all’indagine storica di particolari temi e territori e come strumento di grande rilevanza per interventi di Public History. Al centro dell’attenzione, il complesso rapporto tra immagine e immaginario intessuto dal ruolo della fotografia storica come deposito di narrazione (Iervese) e la prospettiva comparativa (Frignai, Archivio Emilio Sereni) attraverso la quale la capacità del mezzo fotografico di congelare un istante, rende possibile la ricostruzione dell’evoluzione storica e culturale del territorio e del paesaggio, in questo caso paesaggi reggiani, dall’Appennino al fiume Po, nel periodo compreso dal il 1920 e il 1970. Operazioni di recupero e valorizzazione che hanno, come nel caso dell’uso della fotografia storica come strumento di rigenerazione urbana (Polo, Associazione Ukkosen Teatteri), anche fini pedagogici. Una prospettiva nella quale si inserisce perfettamente il progetto dell’Università di Firenze sulle relazioni adulto-bambino che ha portato alla costruzione di un archivio digitale ad accesso libero di circa 2000 immagini provenienti da album di famiglia, corredate di un apparato di informazioni necessarie a collocarle nel più ampio contesto della storia della famiglia e dell’infanzia.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalMetti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History. Pisa, 11-15 giugno 2018it_IT
dc.identifier.citationLuigi Tomassini, “AIPH 61 – Fotografia e Public History” in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 305-309it_IT
dc.titleAIPH 61 – Fotografia e Public Historyit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorTomassini, Luigi
dc.contributor.authorBandini, Gianfranco
dc.contributor.authorCaselli, Paola
dc.contributor.authorFrignani, Fabrizio
dc.contributor.authorIervese, Vittorio
dc.contributor.authorPolo, Davide
dc.date.issued2019
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/7389it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8504
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 305-309it_IT
dc.identifier.isbn978889441081it_IT
dc.subjectNarrazioniit_IT
dc.subjectFotografiait_IT
dc.subjectStoria orale e memorie di comunitàit_IT
dc.subjectStoria dell'ambiente e del paesaggioit_IT
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