AIPH 58 – Public History, didattica della storia e formazione storica nella global age of memory
Date
2019Author
Villani, Claudia
Cajani, Luigi
Chiaffarata, Sergio
Dettole, Doriana
Pellecchia, Gaetano
Metadata
Show full item recordAbstract
Gli studi più recenti sulla memoria mostrano come non solo “locale” e “globale” si
influenzino a vicenda nella complessiva rinegoziazione delle memorie, ma anche come il
ruolo dei nuovi media sia diventato sempre più rilevante. Il digitale ha moltiplicato in
modo impressionante la pratica di mettere online i propri materiali per raggiungere
colleghi, studiosi, ma anche dilettanti, e per diffondere i risultati della ricerca storica ad un
pubblico più ampio e tra insegnanti e studenti.
La storia è coinvolta nella competizione, nello scontro e nel conflitto con altri usi
pubblici e politici del passato (Nora 2011).
Qual è in questo contesto il posto occupato dalla Public History e dalla didattica della
storia? Qual è il loro ruolo rispetto alle memorie collettive che nascono da eventi
traumatici, migrazioni, guerre, ingiustizie, processi di nation-building o, al limite, dalla vita
quotidiana? O rispetto alla proliferazione di memorie di comunità, miti familiari, alle
narrazioni storiche prodotte da attori privati o alle politiche della memoria promosse da
istituzioni pubbliche?
Questo panel parte da queste domande, che incrociano il recente e stimolante dibattito
sulle sinergie e sulle differenze tra Public History (PH) e didattica della storia (HD).
Entrambe, PH e HD, intendono raggiungere il mondo al di fuori dell’accademia e
«pongono l’accento sulla pratica della storia e allo stesso tempo fondano questa pratica
sulla riflessione teorica e sulla ricerca empirica, al fine di sviluppare le strategie più
efficaci per raggiungere un pubblico eterogeneo e migliorare la conoscenza e la
comprensione storica» (Dean-Wojdon, 2017). È necessario trovare su una strategia comune in grado di promuovere un rapporto
pubblico "ragionevole e ben ragionato" con il passato e con le identità collettive,
rafforzando le competenze disciplinari fondamentali (ad esempio nella critica delle fonti) e
ampliandole in modo che possono includere quelle abilità che sono cruciali per uno
studioso (e cittadino) nell’età della globital memory.
Questo panel si articola in due percorsi distinti ma connessi: il primo relativo alle
questioni teoriche e metodologiche, partendo dal recente dibattito internazionale su questi
temi e da un’analisi comparativa del rapporto tra PH e DH in diversi paesi (Cajani, Brusa,
Villani), il secondo relativo alle possibili conseguenze degli interrogativi sollevati in
relazione a pratiche didattiche e divulgative specifiche (Chiaffarta, Dettole, Pellecchia). Al
centro della riflessione sarà il rapporto tra divulgazione, didattica e formazione storica nel
tempo della memoria e della proliferazione di usi/abusi pubblici della storia.