AIPH 51 – Le leggi memoriali e l’attività pubblica degli Istituti storici per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Un consuntivo problematico
Date
2019Author
Silingardi, Claudio
Karlsen, Patrick
Manfredi, Marco
Montanari, Metella
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Il panel intende analizzare gli effetti delle leggi memoriali nell’arco degli anni attraverso
l’esperienza che si sono svolte in alcune regioni e che sono state organizzate dagli istituti
della Resistenza e dell’età contemporanea di quelle zone, tutti facenti parte della rete che fa
capo all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano.
Verranno prese in considerazione le date più significative e importanti che riguardano il
calendario civile di questi anni, quelle su cui vi è stato (due su tre) un preciso intervento
legislativo e quelle che maggiormente hanno avuto riscontro nella scuola e in occasioni
pubbliche più o meno in tutta Italia.
Le date prescelte sono state il 25 aprile, l’unica tra le date prese in considerazione che è
anche una festa nazionale della Repubblica fin dalle origini, su cui gli interventi degli
Istituti della Resistenza sono stati sempre numerosi, organizzati, pianificati, coinvolgendo
spesso un pubblico notevole; il 27 gennaio, divenuto Giornata della memoria con la legge
20 luglio 2000, n. 211, e che nel 2007 le Nazioni Unite hanno stabilito diventasse una
ricorrenza internazionale per ricordare le vittime della Shoah; il 10 febbraio, divenuto con
legge 30 marzo 2004 n. 92 il Giorno del ricordo per le vittime delle foibe, dell’esodo
istriano-dalmata e del difficile contesto del confine orientale. Su queste date vi è stato, in modo difforme, un percorso di Public History articolato e
differenziato sia nel corso degli anni sia nelle diverse regioni sia nelle esperienze che sono
state costruite dai diversi soggetti che vi si sono impegnati. Raccontare come la rete degli
Istituti della Resistenza – attraverso tre esperienze diverse molto dirette tra loro – è stata
capace di affrontare le problematiche che sono nate attorno alla celebrazione di queste tre
date del calendario civile, può essere utile su un doppio binario: evidenziare le difficoltà, le
tensioni, le problematiche che nascono dall’ufficializzare una data celebrativa, da rendere
di fatto obbligatorio un intervento di Public History sancito da una legge; illustrare le
potenzialità positive (ma anche i limiti) che queste occasioni offrono proprio per ampliare
il terreno della Public History soprattutto all’interno delle scuole e nel mondo giovanile, il
più restio a essere attratto da un confr4onto pubblico con la storia.