AIPH 47 – Per un’analisi delle pratiche di Public History
Data
2019Autore
Salvatori, Enrica
Capezzuto, Stefano
Anderlini, Martina
Pratelli, Nicolò
Pasqualini, Francesca
Metadata
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L’Associazione Italiana di Public History nel settembre 2017 ha promosso una raccolta
spontanea delle migliori pratiche di Public History al fine di meglio definire il panorama
estremamente variegato emerso dalla 1a conferenza nazionale di Ravenna (giugno 2017) e
proporre linee guida per la promozione e l’attuazione di iniziative di Public History.
Le pratiche sono state raccolte dopo aver lanciato una call sul sito dell’AIPH e sui
principali social network (Facebook e Twitter). La raccolta è stata fatta tramite un modulo
Google che chiedeva ai compilatori di fornire, oltre che la descrizione del proprio progetto,
indicazioni precise su quali tipologie di fonti erano state privilegiate, in che modo era stato
gestito il rapporto col pubblico, il medium principale che era stato scelto e il contesto di
origine.
I progetti segnalati sono stati esaminati e discussi all’interno del corso di Storia Pubblica
Digitale, corso di laurea di Informatica Umanistica dell’Università di Pisa (2017-2018).
Con gli studenti è stata prima discussa la griglia valutativa che dovevano usare per
esaminare e recensire i singoli progetti sulla base della: autorialità, correttezza, trasparenza,
validità metodologica, partecipazione e ruolo del public historian.
Nel panel che si presenta la docente del corso e alcuni studenti selezionati esamineranno
alcuni aspetti comuni alle diverse pratiche, cercando di evidenziare le problematiche
maggiori che gli autori hanno affrontato nel costruire, lanciare, gestire e mantenere un
progetto di Public History.